#FaiConIMakers, alla scoperta degli adesivi cementizi con Seby Torrisi

Adesivi cementizi

La manutenzione ordinaria e le piccole riparazioni in ambito domestico richiedono spesso l’utilizzo di un adesivo sigillante o di un collante cementizio. La scelta del prodotto più adatto a specifiche esigenze tecniche e materiali è fondamentale per la buona riuscita dell’intervento; per questo, il maker siciliano Seby Torrisi, in collaborazione con Saint-Gobain Italia, illustra i fattori da valutare per individuare l’opzione più adatta a seconda delle necessità. 

Gli adesivi sigillanti per piccoli interventi 

Il primo fattore da prendere in considerazione è la tipologia di intervento. In linea di principio, per piccoli interventi di riparazione e manutenzione, è possibile utilizzare un adesivo sigillante universale, applicabile con la ‘pistola’ per il silicone. Prodotti del genere sono utilizzabili anche per riparazioni momentanee. 

Nello specifico, il maker siciliano illustra le caratteristiche di webercolor HS, un adesivo sigillante flessibile universale a base di polimeri silano modificati che egli stesso ha impiegato per la posa di una mattonella, in sostituzione di una distaccata. Data la portata ridotta dell’intervento, Seby non ha utilizzato né una smerigliatrice flessibile né un adesivo cementizio. La scelta, come detto, è ricaduta su webercolor HS, in quanto adesivo a indurimento rapido, adatto all’applicazione su di ogni genere di materiale da costruzione. Per testimoniare l’efficacia e la versatilità del prodotto, Seby lo utilizza per: 

  • Fissare una staffa metallica di supporto ad un pannello di cartongesso; 
  • Sigillare dei piccoli pannelli di marmo di Carrara, incollandoli lungo i bordi; 
  • Incollare due pezzi di pietra lavica immersi in una vaschetta piena d’acqua, per testare la capacità adesiva del prodotto a contatto con l’acqua. 

Trascorse 24 ore, le staffe sono in grado di sorreggere una mensola con sopra una cassetta per gli attrezzi mentre le pietre laviche si distaccano solo sotti i colpi di un mazzuolo. 

I collanti cementizi: parametri di classificazione 

Per gli interventi più complessi, come il ripristino di una parte importante della pavimentazione o la pavimentazione per intero di un ambiente, è necessario ricorrere ai collanti cementizi. I fattori da prendere in considerazione, in tal caso, sono diversi. Anzitutto, molto dipende dal tipo di intervento e dal contesto in cui verrà implementato; la scelta del prodotto da utilizzare, infatti, deve tener conto del materiale da posare, del formato e del supporto sul quale avverrà l’incollaggio. Vanno inoltre considerate le sollecitazioni alle quali, prevedibilmente, il rivestimento sarà esposto. 

Qualora si decida di effettuare personalmente gli interventi (solo dopo un’attenta valutazione dell’entità complessiva degli stessi), è bene conoscere i parametri di classificazione dei collanti cementizi. Per questo, Seby passa rapidamente in rassegna i codici alfanumerici che contraddistinguono i prodotti di questo tipo reperibili in commercio: 

  • C1: collante ad adesione normale; 
  • C2: collante ad adesione migliorata; 
  • T: demarca i collanti tixotropici, ossia che non colano durante l’applicazione; 
  • F: dall’inglese ‘fast’, indica i prodotti a presa rapida; 
  • S1 e S2: sono le sigle che indicano la deformabilità del collante. 

Adesivi e collanti Saint-Gobain 

Nel suo video illustrativo, Seby Torrisi fa riferimento ad alcuni prodotti Saint-Gobain Italia a marchio Weber. Oltre al già citato webercolor HS, il maker siciliano ha indicato anche la linea di collanti ad alta resistenza webercol UltraGres (per interventi di ampia portata) e l’adesivo ad alte prestazioni webercol ProGres Evo, quale esempio di collante a scivolamento nullo indicato soprattutto per la posa del gres, anche in sovrapposizione.