Rinforzare e consolidare in sicurezza con il Sisma Bonus.

consolidamento strutturale

In base ai dati elaborati dal CRESME, il 57% degli edifici presenti in Italia è stato costruito prima degli anni Ottanta mentre il 40% è stato costruito utilizzando tecniche tradizionali. Questi dati testimoniano una situazione complessiva particolarmente preoccupante, in quanto la vulnerabilità sismica delle opere edilizia non fa altro che ampliare la portata del rischio sismico.

In altre parole, la maggior parte degli edifici costruiti in Italia non rispetta gli standard previsti dalla legislazione antisismica, in quanto risalente al periodo precedente l’entrata in vigore delle normative di riferimento. Non stupisce, quindi, come il cosiddetto “Decreto Rilancio” abbia introdotto apposite agevolazioni fiscali (“Sisma bonus”), di cui potrebbe beneficiare circa l’80% del costruito italiano.

 

Gli interventi da effettuare

Il decreto Ministeriale 17 gennaio 2018 del Ministero delle Infrastrutture, recante un “Aggiornamento delle Norme tecniche per le costruzioni”, individua (all’articolo 8) tre categorie di interventi attuabili su edifici esistenti:

  • di riparazione o locali; interessano singoli elementi strutturali e non riducono le preesistenti condizioni di sicurezza;
  • miglioramento; sono “atti ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente” pur senza raggiungere la soglia prevista per gli interventi di adeguamento;
  • adeguamento, finalizzati “ad aumentare la sicurezza strutturale preesistente”.L’efficacia di questo tipo di interventi dipende sia dalle soluzioni implementate sia dalla qualità dei materiali adoperati. Da questo punto di vista, Saint-Gobain, grazie ai prodotti della gamma webertec, mette a disposizione di tecnici e professionisti una vasta gamma di soluzioni per il ripristino ed il consolidamento strutturale.

 

Come consolidare le fondamenta

Iniezione di miscele leganti

Dopo aver effettuato la ristilatura di eventuali giunti inconsistenti, è necessario realizzare una maglia di fori, posti a distanza variabile (minimo 20 cm, massimo 40 cm) a seconda della composizione del supporto. Le perforazioni, di diametro compreso tra 15 mm e 25 mm, devono penetrare per i due terzi dello spessore della parete ed avere un’inclinazione di almeno 45°. Fissare i tubi di iniezione con un legante a presa rapida e iniettare la boiacca nella muratura.

Scuci e cuci

Dopo aver rimosso le parti degradate o lesionate, oltre alla malta originaria (se compromette l’esecuzione dell’intervento), il supporto va lavato con un getto d’acqua a bassa pressione. Successivamente, la muratura va ripristinata – dal basso verso l’alto – murando con malta strutturale i mattoni allettati, che verranno poi ancorati al supporto mediante morsettatura.

Ristilatura dei giunti

I giunti esistenti vanno raschiati a fondo, utilizzando utensili manuali; fatto ciò, vanno lavati con un getto d’acqua a bassa pressione. La ristilatura va effettuata con apposite malte strutturali; nel caso di ristilatura armata, nel giunto va inserita una barra d’acciaio, spingendola all’interno del giunto per far defluire il prodotto in eccesso prima di ricoprire la barra con la malta.

Sistemi di placcaggio armato

Questa tipologia di intervento prevede il ricorso ad elementi di rinforzo come, ad esempio, la rete in fibra di vetro. Nello specifico, è possibile distinguere tra:

  • rinforzo FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix), per sistemi a basso spessore (10-15 mm); prevede l’inserzione di una rete in fibra di vetro inglobata nella malta strutturale;
  • sistema CRM (Composite Reinforced Mortar), per interventi di consolidamento ad alto spessore (oltre 30 mm) con rete in fibra di vetro, abbinata a connettori in vetroresina termoindurente, da inglobare in uno strato di malta strutturale di almeno 30 mm.
  • sistema CFRP (Carbon Fiber Reinforced Polimeric), indicato per gli edifici in cemento armato. L’intervento prevede l’utilizzo di nastri in carbonio e resine epossidiche.

Presidio anti-sfondellamento per solai in latero cemento

Rimosso l’intonaco e pulite le superfici con un getto d’acqua a bassa pressione, il solaio va rivestito con una rete in fibra di vetro, ancorata per mezzo di appositi tasselli e flange di fissaggio. Una volta inumidito il supporto, è possibile applicare uno strato di malta strutturale dallo spessore compreso tra 15 e 20 mm.

 

Quali prodotti Saint-Gobain utilizzare

Gli interventi sopra descritti possono essere implementati impiegando appositi prodotti Saint-Gobain a marchio weber: