Il cappotto esterno, noto anche come sistema di isolamento termico a cappotto (ETICS), è una soluzione ampiamente utilizzata per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, riducendo la dispersione di calore verso l’esterno durante il periodo invernale e la trasmissione del calore verso l’interno nel periodo estivo.
Un intervento efficace e durevole deve prevedere:
- la scelta di un sistema affidabile, composto da prodotti certificati e testati;
- una progettazione oculata;
- una posa basata sulla norma UNI/TR 11715 grazie ad installatori specializzati.
Se uno di questi requisiti non viene rispettato è possibile incorrere in problematiche e danni al cappotto esterno già dopo pochi mesi dalla posa, al primo cambio di stagione.
Crepe, cavillature e danni alla rasatura esterna rendono necessario un intervento di ripristino del cappotto esterno, per avere un sistema nuovamente efficiente.
Manutenzione e analisi dello stato del cappotto esterno
Il cappotto esterno è un elemento essenziale per mantenere un ambiente interno confortevole e ridurre i consumi energetici e la sua manutenzione è fondamentale affinché durata ed efficienza di esso si mantengano correttamente nel tempo.
Spesso si pensa, erroneamente, che la posa di un cappotto su un edificio sia un intervento definitivo che non necessiti di particolari accortezze. Invece, la manutenzione dei sistemi a cappotto, così come accade per quella di tutte le altre superfici che fungono da involucro, deve prevedere ispezioni programmate, regolari e costanti, in grado di valutare lo stato del cappotto e, se necessario, di intervenire in modo tempestivo, così da evitare spese di riparazione elevate.
Gli aspetti da monitorare durante le analisi visive riguardano rasatura e finitura:
- presenza di crepe;
- rotture, rigonfiamenti, distacchi o altri tipi di danno;
- tenuta delle connessioni e dei giunti di dilatazione;
- tenuta all’acqua e pulizia di davanzali, balconi e componenti sporgenti;
- contaminazione da alghe e funghi.
Le prime analisi visive del cappotto permettono di verificare il comportamento del sistema con il susseguirsi delle stagioni: il primo intervento deve essere programmato già a 4-6 mesi dalla posa, poi a 1 anno dalla chiusura dei lavori, poi ogni 2-3 anni. Le ispezioni successive possono variare a seconda delle caratteristiche dell’edificio, dall’ubicazione, dalla tipologia di materiale utilizzato, dalla natura del rivestimento e dall’intensità del colore scelto.
Tipologie di danno al cappotto esterno
Le analisi periodiche dello stato del sistema d’isolamento a cappotto permettono di rilevare eventuali danni e di comprendere, sulla base della loro entità, quale tipo di intervento di ripristino del cappotto termico è necessario prevedere.
I danni al cappotto possono essere così classificati, in base all’entità:
- Degrado estetico: dovuto alla proliferazione di muffe, allo scolorimento o alla presenza di microcavillature;
- Danni di lieve entità: dovuti a scarsa planarità delle superfici, alla presenza di cavillature superficiali superiori a 0,2 mm o all’evidenza della pannellatura in facciata per scarso spessore dello strato di rasatura;
- Danni di media entità: dovuti a distacchi della rasatura, a rigonfiamenti evidenti o a fessurazioni e crepe di ampiezza superiore a 1 mm;
- Danni di grave entità: dovuti all’impatto di grandine o a urti accidentali, a crepe o lesioni di un’ampiezza superiore a 2 mm; distacchi dei pannelli o errori gravi di posa in opera e progettazione, che non possono risolversi con interventi di ripristino superficiale.
Le soluzioni per il ripristino del cappotto termico
A seconda della tipologia di danno, è necessario stabilire il corretto intervento di recupero e ripristino del cappotto esterno. Gli interventi più frequenti di recupero e manutenzione sono legati a danni non gravi e prevedono il risanamento di piccole crepe e cavillature, grazie all’utilizzo di rasanti specifici per il ripristino del cappotto che consentono di riempire le crepe e di ripristinare la superficie danneggiata in modo uniforme ed esteticamente gradevole; oppure il ripristino della rasatura del cappotto, previa rimozione della rasatura danneggiata.
Per interventi di ripristino del cappotto esterno, anche di media e grave entità, è possibile affidarsi a Saint-Gobain Italia, leader nell’industria delle soluzioni per l’edilizia, che offre soluzioni appositamente progettate per affrontare specificamente i problemi legati al cappotto termico. webertherm renovETICS, infatti, è il sistema senza rimozione, pensato da Saint-Gobain per il ripristino del cappotto. Un sistema certificato e affidabile, che permette di abbattere i costi di rimozione del cappotto danneggiato, e disponibile in due versioni, per adattarsi a tutte le esigenze:
webertherm renovETICS light: una variante leggera, ideale per il ripristino di facciate esterne senza aumentare significativamente il peso complessivo dell’edificio; un sistema con intonaco termoisolante alleggerito con microsfere di EPS webertherm x-light042 e rasante webertherm AP60 TOP;
webertherm renovETICS into: un sistema completo per il ripristino del cappotto termico, in grado di conferire alle superfici su cui è applicato la solidità e la resistenza delle facciate intonacate in modo tradizionale grazie all’applicazione di intonaco fibrato e idrofugato webertherm into e rasante webertherm into finitura.