La qualità dell’aria è uno degli aspetti di cui tenere più conto in merito alla salute degli ambienti domestici e lavorativi. Tra i vari fattori che possono influenzarne lo stato c’è sicuramente il tasso di umidità rilevato in casa, di difficile gestione soprattutto in alcuni mesi dell’anno.
Il livello dell’umidità in casa può essere soggetto a diversi fenomeni che impattano in maniera negativa o negativamente sulla nostra salute, tra cui: l’umidità da condensa, l’umidità di risalita, l’umidità da infiltrazioni.
Per preservare lo stato di salute del nostro corpo è necessario che quest’ultimo non sia esposto né a temperature troppo calde né a temperature troppo fredde.
Ci si chiede allora quale debba essere lo stato di umidità ideale, consigliabile, da rilevare e preservare per la propria abitazione.
Tasso di umidità elevato in casa: le conseguenze sulla salute
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rilasciato un rapporto sulla qualità degli ambienti domestici, analizzandone le principali cause che determinano problemi e rischi per la salute.
Particolare attenzione è stata ovviamente dedicata al corretto tasso di umidità in casa. Batteri e funghi, in particolar modo le muffe, proliferano soprattutto quando in casa è presente un livello di umidità elevato.
Le conseguenze negative sul nostro stato di salute si riflettono soprattutto sul nostro sistema respiratorio, provocando svariati problemi: dalle allergie all’asma. La presenza di agenti biologici inquinanti all’interno di un’abitazione è spesso ricollegabile ad una ventilazione degli ambienti inadeguata. L’eccesso di umidità alimenta la proliferazione dei funghi e dei batteri, che rilasciano cellule e composti organici che comportano un peggioramento della qualità complessiva dell’aria.
Tasso di umidità ideale da avere in casa
Il tasso di umidità rilevato in casa è in strettissima correlazione con le temperature percepite. A temperature più elevate, teoricamente, dovrebbe corrispondere una percentuale di umidità più bassa.
Il rapporto diffuso dall’OMS sulla qualità degli ambienti domestici fornisce una tabella che ci aiuta a individuare il tasso di umidità ideale da tenere in casa a seconda delle temperature rilevate:
- in presenza di una temperatura pari a 18°C, l’umidità ideale dovrebbe rientrare in un range tra il 60 ed il 70%
- a 19°C di temperatura, l’umidità ideale dovrebbe essere compresa tra il 50 e il 70%
- con 20°C di temperatura, l’umidità ideale dovrebbe essere compresa tra il 40 e il 70%
- salendo fino ai 22°C di temperatura, l’umidità ideale dovrebbe essere compresa tra il 40 e il 60%
- superati i 24°C, invece, l’umidità ideale accettabile si attesta tra il 30 ed il 40%.
La qualità dell’aria nei diversi ambienti della casa
Garantire un tasso di umidità costante in tutte le stanze, oltre a essere difficile da ottenere, perché soggetto a varie circostanze, non risulta essere necessario.
Una casa è infatti composta da più ambienti, ciascuno con le proprie funzioni, ciascuno influenzato dalla presenza di fattori che ne determinano il tasso di umidità, come: livello di esposizione al sole, presenza o meno di determinati elettrodomestici, e non ultimo le temperature percepite nelle diverse stagioni dell’anno.
Due ambienti su tutti si differenziano dal resto delle altre stanze della casa: il bagno e la cucina. Zone della casa che chiaramente sono soggette a tassi di umidità superiori rispetto alle altre stanze presenti nell’abitazione.
Misurare il tasso di umidità nella propria abitazione
Come misurare tasso di umidità e temperatura in casa? Il metodo più efficace è quello di ricorrere ad uno strumento specifico chiamato igrometro (o anche sensore di umidità), la cui misurazione però può essere soggetta a diversi fattori che ne possono alterare le rilevazioni, come il respiro delle persone o degli animali, o anche solo semplicemente fare una doccia o il bucato in presenza di questo strumento. Va quindi collocato in luoghi della casa che non possono influenzarne le rilevazioni.
Ci sono poi altri strumenti che ci consentano di misurare temperatura e umidità, ad esempio alcuni dispositivi elettronici appositi come le stazioni meteo o dispositivi che ci aiutano a variare le condizioni nei vari ambienti come i climatizzatori o i deumidificatori.
Come migliorare il tasso di umidità in casa
Nel 2015 il Ministero della Salute ha diramato un opuscolo informativo circa le cause che determinano un peggioramento della qualità degli ambienti domestici provocati dalla presenza di funghi e batteri, fornendo inoltre le indicazioni necessarie per prevenire o migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’ esposizione agli agenti inquinanti.
Tra queste: assicurarsi che la struttura esterna della casa sia ben isolata e ventilata (così da garantire il necessario comfort termico), mantenere un tasso di umidità interno inferiore al 50%, non usare tappeti o moquette nelle zone più soggette ad un’umidità più alta in casa, non lasciare i vestiti stesi ad asciugare in ambienti chiusi, arieggiare gli ambienti in presenza di condensa, rimuovere macchie di muffe, ridurre le piante ornamentali in casa.
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