Gres porcellanato: effetto marmo e i suoi vantaggi

gres porcellanato

Il gres porcellanato è un materiale ottenuto da un mix di materie prime (argilla ceramica, caolino, feldspato e sabbia) mediante un processo di lavorazione ad elevata temperatura denominato “sinterizzazione”. Viene impiegato principalmente per la produzione di piastrelle di vario tipo, destinate alla posa di pavimenti o rivestimenti ceramici a parete in contesti residenziali e ambienti professionali.

Oltre ad essere particolarmente resistente ed altamente impermeabile, il gres è contraddistinto anche da una notevole versatilità, in quanto può essere impiegato in ambienti molto diversi tra loro, per destinazione d’uso o per scelte di design. Le piastrelle ‘smaltate’ riproducono una vasta gamma di pattern e texture (legno, pietra, cotto), così da adattarsi a contesti applicativi differenti mentre il gres naturale (o “tecnico”) sviluppa una finitura marmorizzata, ideale per ottenere un suggestivo effetto marmo. Vediamo, di seguito, come sfruttare al meglio questo tipo di piastrelle e quali sono gli interventi da implementare per la posa di un pavimento in gres porcellanato effetto marmo secondo la regola dell’arte.


Le applicazioni nei vari ambienti

Le piastrelle in gres porcellanato effetto marmo possono essere impiegate in svariati ambienti domestici:

  • in cucina, per valorizzare un design contemporaneo, elegante e ispirato al minimalismo moderno, offrendo una base neutra per mobili di colore scuro, o in acciaio, impreziositi da finiture cromate o satinate. Una soluzione di questo tipo è applicabile non solo al pavimento ma anche, ad esempio, al rivestimento del piano della cucina o al top di un’isola;
  • in bagno, dove è possibile sia creare un pavimento effetto marmo sia rivestire le pareti interne della cabina della doccia. In tal modo, l’ambiente assume un aspetto lussuoso ed elegante, pur restando accogliente e rilassante, creando una sorta di ‘effetto spa’. La texture marmorizzata consente di abbinare elementi contraddistinti da varie tonalità cromatiche, dal bianco porcellana al grigio, passando per vari toni di azzurro e di blu;
  • in salotto; anche l’area living è particolarmente adatta ai pavimenti in gres porcellanato effetto marmo. Rispetto ad altri ambienti, rappresenta una scelta meno vincolante, in quanto in grado di creare un match ben riuscito sia con arredi dalla linea classica o vagamente vintage/retrò sia con elementi maggiormente ispirati al gusto moderno;
  • in camera da letto; volendo creare un ambiente confortevole che, al contempo, risulti lussuoso ed elegante, in camera da letto si può optare per piastrelle in gres porcellanato opaco. In combinazione con arredi dai colori caldi e sfumature pastello, l’effetto sarà quello di una stanza accogliente e rilassante.

La posa del gres porcellanato

Il ciclo di intervento da implementare per la posa del gres porcellanato non si discosta molto da quello per la realizzazione di un rivestimento in marmo o in altro materiale ceramico. Ecco i passaggi da seguire:

  • verificare la planarità del supporto, in special modo in caso di impiego di piastrelle a basso spessore;
  • regolarizzare il supporto in presenza di irregolarità, utilizzando un livellante a presa rapida. In base alla conformazione del supporto, lo strato di rettifica può avere uno spessore compreso tra 1 mm e 30 mm, realizzabile anche con una sola mano di prodotto;
  • impastare il collante per le piastrelle, rispettando le indicazioni relative alla quantità di acqua da utilizzare;
  • stendere il collante servendosi di una spatola dentata; per la posa di grandi formati, è necessario adoperare la tecnica della doppia spalmatura. Per la posa di piastrelle in gres a basso spessore, di dimensioni massime pari a 1m x 3 m, è consigliato l’impiego di colle a deformabilità migliorata;
  • posare le piastrelle battendo le superfici con un martello in gomma, così da favorire la distribuzione omogenea del collante ed evitare la formazione di bolle d’aria;
  • stuccare le fughe dopo un adeguato lasso di tempo, a seconda della capacità assorbente del supporto e del formato delle piastrelle.

Le soluzioni consigliate da Saint-Gobain

Per la posa di un pavimento in gres porcellanato, Saint-Gobain consiglia di utilizzare i seguenti prodotti:

  • weberfloor Zero30, un livellante rasante a presa rapida; consente di regolarizzare pareti e pavimenti fino ad un massimo di 30 mm. Adatto ad applicazioni sia da interno che da esterno, è utilizzabile su una vasta gamma di supporti, tra cui calcestruzzo, cemento, laterizio, predalles, mattoni e massetto cementizio. Il prodotto è caratterizzato da una elevata resistenza meccanica e da una spiccata capacità adesiva, anche a spessori molto bassi;
  • webercol UltraGres 400, adesivo cementizio deformabile monocomponente, contraddistinto da elevata capacità bagnante nonché da notevole resistenza. Grazie allo scivolamento verticale nullo, è adatto anche alla posa di grandi formati in sovrapposizione, su pavimenti radianti o in facciata; ideale anche per incollare il mosaico vetroso.
  • webercolor premium stucco decorativo cementizio per riempimento fughe tra piastrelle; ha proprietà antibatteriche e anti-muffa e grazie al trattamento anti-macchia la fuga non si sporca e mantiene inalterati i colori nel tempo.

 

Pareti curve in cartongesso: valorizzare gli ambienti con un tocco di originalità

pareti curve cartongesso

Le pareti curve rappresentano un elemento di design certamente originale, nonché di notevole impatto estetico; al contempo, possono avere carattere funzionale, adattandosi a contesti applicativi che, per conformazione strutturale, richiedono il ricorso a soluzioni poco ‘convenzionali’. Il cartongesso, materiale dalla spiccata versatilità e dalla notevole facilità di posa, ben si presta alla realizzazione di sistemi di questo tipo, specialmente quando si vogliono evitare interventi invasivi o il ricorso ad opere di muratura. Naturalmente, data la loro particolarità, il ciclo tecnico per allestire delle pareti curve in cartongesso impone l’utilizzo di materiali appositi nonché il ricorso a specifiche tecniche di posa. Vediamo di seguito tutto quanto c’è da sapere in merito.


Come realizzarle: una guida pratica

Il primo passo per realizzare una parete curva in cartongesso è stilare un progetto, per definire in linea di massima le dimensioni della struttura, con particolare attenzione all’ampiezza della curvatura: se il raggio è inferiore a 1 m, probabilmente sarà necessario eseguire una posa in umido (come vedremo poi in dettaglio). Sulla base del progetto di riferimento, si procede alla realizzazione dell’orditura metallica che fungerà da supporto alla parete curva. Il procedimento da eseguire è il seguente:

  • segnare le tracce sul pavimento e, se necessario, sul soffitto. Allo scopo, è possibile utilizzare un profilato metallico come un compasso, facendolo ruotare attorno a una vite fissata al pavimento per tracciare l’arco con una matita. Per ripetere l’operazione sul soffitto, occorre adoperare un filo a piombo (se non si hanno altri riferimenti), così da ‘proiettare’ la posizione della vite a terra e tracciare un secondo arco combaciante con il primo;
  • fissare al pavimento le guide metalliche a ‘U’ tramite tasselli a percussione o direttamente con pistola sparachiodi ad un interasse massimo di 500 mm; per una maggiore facilità di posa, è consigliabile optare per profili flessibili, concepiti appositamente per la realizzazione di sistemi curvi. La stessa operazione va eseguita al soffitto, se la parete in cartongesso ha la stessa altezza delle pareti del locale in cui viene allestita;
  • inserire i montanti verticali a distanza variabile gli uni dagli altri (maggiore è la curvatura, minore è l’interasse tra i montanti) e vincolarli alla guida inferiore a pavimento mediante punzonamento o avvitatura con vite autoperforante punta trapano a testa piatta. Ciascun montante deve essere orientato nello stesso senso ed occorre verificarne la verticalità utilizzando una bolla;
  • rivestire il telaio con un primo strato di lastre in cartongesso, fissandole ai montanti con apposite viti autoperforanti mediante avvitatore elettrico e successivamente, posare un secondo strato di lastre, per migliorare la curvatura;
  • stuccare le teste delle viti e i giunti con stucco base gesso e armare i giunti applicando un nastro di rinforzo in carta microforata;
  • applicare una mano di fondo fissativo o di primer per uniformare l’assorbimento e promuovere l’adesione della futura pittura. Ad avvenuta asciugatura del fondo/primer è possibile finire la parete con l’applicazione di una idropittura per interni.

Come valorizzare i singoli ambienti

Realizzando una parete curva, è possibile valorizzare ciascun ambiente domestico in maniera originale e creativa. Questo tipo di soluzione ben si presta alla creazione, ad esempio, di un divisorio parziale in soggiorno, così da creare una zona living più accogliente e raccolta. In alternativa, una parete curva può individuare un piccolo angolo studio oppure un disimpegno che colleghi in maniera armonica due ambienti diversi. Anche in bagno le superfici curve trovano una degna applicazione; tra le più moderne tendenze di design, infatti, figurano i box doccia ricavati all’interno di pareti curve.

Materiali e tecniche consigliati da Saint-Gobain

Per quanto riguarda i materiali da utilizzare nella costruzione di una parete curva in cartongesso, è consigliabile utilizzare i seguenti prodotti Saint-Gobain:

  • Guide deformabili Gyproc Flexo, in acciaio zincato dallo spessore di soli 0,6 mm; grazie alla struttura a “memoria di forma” agevolano la posa poiché elastiche e molto resistenti allo stesso tempo, possono essere piegate manualmente i tutte le direzioni;
  • Gyproc Flex 6, lastra in gesso rivestito di spessore 6 mm, ideale per esigenze progettuali e realizzative che includono soluzioni e superfici curve quali archi, volte oppure pareti concave o convesse.

Dal punto di vista tecnico, invece, il procedimento di posa delle lastre varia in base alle caratteristiche della parete; in particolare:

  • se la curvatura è piuttosto ampia (raggio superiore ad 1 metro), è possibile applicare la lastra ‘a secco’;
  • per soluzioni caratterizzate da un raggio di curvatura ridotto (tra 25 cm e 1 m), è bene procedere con la posa ‘ad umido’. A tale scopo, è possibile immagazzinare le lastre in un luogo con umidità relativamente alta per qualche giorno oppure inumidire manualmente il lato del pannello su cui si esercita la pressione, mentre il lato opposto deve restare asciutto alfine di prevenirne la rottura durante l’operazione di curvatura. Dopo aver ‘modellato’ le lastre in cartongesso, su una dima o direttamente sul telaio metallico, è possibile procedere al fissaggio;
  • su pareti di grandi dimensioni (lunghezza superiore ai 2,5 m), è consigliabile l’installazione di un doppio strato di lastre sfalsate tra loro, rispettando il tipo di posa scelto originariamente (parallela o perpendicolare).