Il progetto approntato da Rulof, ossia ristrutturare l’infernotto che si trova al di sotto del suo laboratorio sotterraneo, prosegue a piccoli passi: il maker torinese continua ad occuparsi alacremente della rimozione delle macerie che ostruiscono parte delle gallerie, un’operazione resa piuttosto complessa dalle difficoltà di carattere logistico.
Nel frattempo, si dedica anche a piccoli interventi di muratura all’interno del proprio laboratorio: dopo aver piastrellato un angolo per installare un lavandino, Rulof ha deciso di ricavare un ufficio da un piccolo ambiente dal soffitto a volta. Anche in questo caso, Saint-Gobain Italia ha fornito il suo supporto, mettendo a disposizione materiali di elevata qualità per la realizzazione degli interventi.
La rimozione dell’intonaco
L’area del laboratorio nella quale Rulof ha deciso di intervenire è segnata da seri problemi di umidità, dovuti anche alla presenza di un tombino in vetromattone che lascia filtrare l’acqua direttamente dalla strada sovrastante. Le infiltrazioni sono talmente copiose da aver deteriorato in maniera irreversibile l’intonaco che ricopre la parete in mattoni; in aggiunta, sulla volta del soffitto si sono formate delle piccole stalattiti. Inevitabilmente, è stato intaccato anche il pavimento, nonostante il precedente proprietario dell’immobile avesse provato ad ovviare al problema fissando alla parete un pesante telo gommato.
Tolto quest’ultimo, e rimossi i detriti accumulatisi sul pavimento, Rulof comincia a staccare lo strato di intonaco ammalorato che riveste la volta del soffitto e le pareti. L’operazione, nonostante l’utilizzo del martello pneumatico, si rivela faticosa e laboriosa. Per questo, il maker di origini olandesi opta per una soluzione poco ortodossa ma che si rivelerà molto efficace: modificare la punta del demolitore, saldandovi due piastrine di metallo in perpendicolare (come a formare una croce). Completata l’operazione di rimozione dell’intonaco, che ha riportato a vista la struttura in mattoni rossi, Rulof lascia asciugare le superfici per alcuni giorni, così che l’umidità ancora presente possa assorbirsi completamente.
L’impermeabilizzazione con malta osmotica e l’intonacatura con prodotto a base calce
La fase successiva dell’intervento consiste nell’applicazione di prodotti impermeabilizzanti, che consentano di isolare la parete dall’umidità proveniente dall’esterno. A tale scopo, Rulof miscela – con l’aiuto di una piccola betoniera – un quantitativo sufficiente di malta, applicandola con una spatola. La malta a base calce viene applicata alle superfici quando la malta osmotica è ancora umida: ciò consente al prodotto di fare maggior presa, ottenendo un risultato complessivamente migliore. Anche l’applicazione della malta a base calce viene effettuata in maniera grossolana, ma si tratta di una scelta precisa: l’idea di Rulof è quella di ottenere un effetto rustico, dando l’impressione di una grotta scavata nella pietra.Infine, realizza i collegamenti per l’impianto elettrico, così da illuminare l’ambiente grazie anche a due applique ricavate dalle due metà di una lampada, che ricopre di calce per ricreare lo stesso effetto che caratterizza la volta del soffitto.
I prodotti Saint-Gobain Italia utilizzati
Anche questa volta, Rulof ha potuto attingere all’offerta di Saint-Gobain Italia per i suoi interventi, utilizzando, nello specifico, due prodotti a marchio Weber. Il maker torinese ha impiegato prima weberdry OSMO, una malta impermeabilizzante osmotica, ideale per la regolarizzazione delle superfici e caratterizzata da un’elevata consistenza; successivamente, ha completato l’intervento di muratura con webersan evocalce, un particolare intonaco da risanamento a base di calce; si tratta di un prodotto premiscelato altamente indicato per la deumidificazione delle strutture con problemi di umidità; esso può essere utilizzato all’interno, all’esterno oppure sui muri contro terra.