L’impermeabilizzazione delle coperture piane rappresenta un intervento più complesso di quanto si possa pensare: anche nei contesti privi di particolari criticità, infatti, è necessario anzitutto valutare la destinazione d’uso della struttura e l’esposizione della copertura al contatto con l’acqua. Tali valutazioni sono necessarie per stabilire un ciclo di intervento in grado di garantire un adeguato livello di impermeabilizzazione e isolamento. A tal riguardo, è bene sottolineare come più della metà dei fenomeni di degrado strutturale sia riconducibile a difetti progettuali o esecutivi legati all’isolamento e all’impermeabilizzazione delle coperture. Da ciò è facile comprendere quanto sia importante non sottovalutare questo tipo di interventi e, al contempo, scegliere le soluzioni tecnico-progettuali più adatte al contesto di realizzazione.
Coperture piane: tetto caldo “tradizionale” e le nuove evoluzioni del “Cool Roof”
- Il “tetto caldo” tradizionale è un sistema di copertura in cui l’isolante termico si trova al di sotto dello strato impermeabilizzante, realizzato ad esempio con membrane bitume-polimero. I pannelli di materiale termoisolante devono essere di tipo pre-rivestito, così da facilitare la posa delle membrane.
- Il “Cool roof” (letteralmente, “tetto freddo”), invece, è caratterizzato da una finitura completamente bianca che garantisce un elevato grado di riflettanza della radiazione solare ed emittanza termica. Questo tipo di soluzione, sempre più utilizzato negli ultimi anni, offre numerosi vantaggi: riduce la temperatura superficiale della copertura, proteggendo le strutture portanti dalle oscillazioni termiche tra le ore diurne e quelle notturne, consente di abbattere i costi della climatizzazione estiva (fino al 30%), migliora il comfort abitativo e sortisce un pregevole effetto estetico. In aggiunta, il “Cool roof” migliora le prestazioni dei pannelli fotovoltaici e allunga la vita utile dello strato di impermeabilizzazione.
Isolamento e impermeabilizzazione di una copertura piana
Per realizzare un sistema di isolamento e impermeabilizzazione su supporto latero-cementizio è necessario implementare un ciclo di interventi specifico, che prevede le seguenti fasi:
- Posa del massetto di pendenza;
- Trattamento del supporto con primer bituminoso;
- Applicazione di una barriera al vapore, ossia una speciale membrana bitume-polimero;
- Realizzazione dello strato di isolamento termoacustico mediante la posa di pannelli rigidi in lana di vetro, con idoneo fissaggio tramite tasselli o collanti;
- Applicazione del doppio strato impermeabilizzante, preferibilmente costituito da due membrane bitume-polimero, di cui la seconda con finitura ardesiata.
La realizzazione di un sistema “Cool Roof” è simile alla precedente, ma la membrana finale è pre-rivestita con una lamina di allumino bianca riflettente ad elevato SRI (Solar Reflectance Index). In alternativa è possibile applicare sull’ultimo strato impermeabilizzante una speciale pittura bianca riflettente.
I prodotti Saint-Gobain per l’impermeabilizzazione delle coperture piane
All’interno del catalogo di Saint-Gobain Italia è possibile trovare prodotti specifici per l’isolamento e l’impermeabilizzazione delle coperture piane, siano esse tradizionali o “Cool Roof”:
- Isover BituverTech, nuova linea di membrane impermeabilizzanti caratterizzata da un’innovativa formulazione delle mescole, studiata e messa a punto nei laboratori di ricerca del nostro sito produttivo in Abruzzo;
- Bituver Megaver California, membrana in classe di resistenza agli incendi esterni “Broof(t2)”, rivestita con una lamina di allumino bianca ad alto SRI;
- Bituver California-P, pittura monocomponente elastoplastica ad elevato SRI;
- Isover SUPERBAC Roofine® G3, pannello in lana di vetro ad alta densità (trattata con leganti a base di resine termoindurenti), caratterizzato da elevata resistenza meccanica e buone capacità di isolamento termoacustico. È rivestito con uno strato di bitume dalla elevata grammatura ed è armato con un velo di vetro e con un film di polipropilene.