Interventi in cartongesso per il bagno: quali sono e come realizzarli

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Il bagno è uno degli ambienti della casa più soggetto a lavori di ristrutturazione e ammodernamento. Di solito gli interventi di questo tipo vengono eseguiti in muratura, anche se, sempre più spesso, si fa ricorso a sistemi a secco in cartongesso, che rappresentano una soluzione più pratica e versatile dal punto di vista costruttivo.

Quali sono gli interventi in cartongesso realizzabili in bagno

I sistemi a secco hanno tempi di posa molto rapidi e si adattano a qualsiasi contesto di applicazione. Inoltre, sono particolarmente flessibili, in quanto possono essere rifiniti con idropitture per interni o piastrellati. All’interno dell’ambiente bagno è possibile adottare questo tipo di soluzione per realizzare una parete divisoria per un vano doccia di design o per ridefinire la distribuzione degli spazi, separando l’area riservata ai sanitari dal resto del bagno. Negli ambienti di grandi dimensioni, l’inserimento di un sistema a secco può essere funzionale alla creazione di una laundry room, ossia uno spazio deputato a locale lavanderia. Inoltre, una struttura in cartongesso può essere destinata alla realizzazione di una parete attrezzata (con mensole e vani portaoggetti) o di un supporto per il lavabo o la vasca da bagno; in alternativa, è possibile sfruttare il sistema a secco per trasformare la vasca in un box doccia, così da ottimizzare gli spazi a disposizione.

Come progettare l’intervento

La fase di progettazione, fondamentale per qualsiasi intervento, cambia a seconda della soluzione che si intende realizzare. è necessario tenere presente alcuni fattori di riferimento, in particolare gli spazi disponibili e la distribuzione degli arredi all’interno del bagno, affinché la struttura a secco risulti funzionale, senza aumentare gli ingombri del bagno né limitare l’accessibilità ai sanitari e alla doccia (o alla vasca). Fatte queste valutazioni, è necessario effettuare le misurazioni e scegliere una soluzione adeguata, anche in termini di layout interno.

Utensili e materiali necessari

Per realizzare un sistema a secco in bagno occorrono: profili metallici a ‘U’, nastro biadesivo, viti filettate, tasselli ad espansione, lastre di cartongesso a basso assorbimento di umidità, nastro in carta microforata e stucco per cartongesso. Gli utensili necessari, invece, sono: matita, metro, livella, trapano avvitatore, cutter per cartongesso, cesoia per laminati (o mola da taglio), spatola e frattone.

Realizzare il sistema a secco

Il ciclo d’intervento necessario per allestire un sistema a secco all’interno del bagno prevede la realizzazione dei seguenti passaggi:

  • Tagliare su misura i profili metallici a ‘U’;
  • Applicare il nastro biadesivo sul retro dei profili metallici;
  • Far aderire i laminati ai supporti in muratura (pareti o pavimenti);
  • Vincolare i profili metallici con i tasselli ad espansione;
  • Ricavare dai laminati i montanti interni della struttura;
  • Vincolare i montanti al telaio per mezzo di apposite viti filettate;
  • Tagliare le lastre di cartongesso su misura per ricavare i pannelli necessari al tamponamento dell’intelaiatura metallica;
  • Fissare i pannelli di gesso rivestito alla struttura con le viti filettate;
  • Stuccare le teste delle viti con stucco per cartongesso;
  • Trattare i punti di giunzione tra pannelli affogando uno strato di nastro di carta microforata nello stucco;
  • Carteggiare le superfici per eliminare le irregolarità;
  • Applicare uno strato di primer di preparazione prima di tinteggiare o piastrellare.

Quali prodotti Saint-Gobain utilizzare

Il catalogo di Saint-Gobain Italia offre tutti i materiali e gli accessori necessari per la realizzazione di un sistema a secco in un ambiente bagno:

  • Profili metallici Gyproc Gyprofile: laminati a ‘U’ anticorrosivi, dielettrici e antifingerprint;
  • Nastro biadesivo Gyproc in schiuma di polietilene reticolata;
  • Lastre di cartongesso idrorepellenti Gyproc Hydro e Gyproc Hydro H1, caratterizzate da un’eccellente tenuta in presenza di elevati livelli di umidità; in alternativa, Gyproc Habito® Forte Hydro, che abbina durezza superficiale, resistenza meccanica e attrezzabilità ad una spiccata resistenza al fuoco e all’umidità, grazie alle fibre di vetro che arricchiscono il nucleo in gesso ad alta densità;
  • Stucco per cartongesso Gyproc Evoplus 60, ideale per la rasatura e il trattamento dei giunti in abbinamento al nastro di carta microforata Marco® Spark-Perf®;
  • Paraspigoli in acciaio e viti filettate per lastre ad alta densità a marchio Gyproc.

Come creare una controparete in cartongesso per mascherare piccoli difetti dell’umidità di risalita

Come costruire una parete in cartongesso

L’umidità di risalita è un problema piuttosto comune in ambito edilizio; esso si verifica quando l’acqua, a causa di un fenomeno chiamato “capillarità”, risale dal terreno di fondazione e si infiltra all’interno delle strutture murarie degli edifici. La risalita dell’umidità causa danni estetici, strutturali e degrado alle opere edilizie, specie se gli interventi di impermeabilizzazione alla base delle murature sono stati carenti o inadeguati. Le soluzioni per ovviare a problemi di questo tipo sono diverse; quella principale è rappresentata dalla rimozione dell’intonaco ammalorato per realizzarne uno nuovo, specifico da risanamento, dotato di speciali caratteristiche tecniche e di proprietà fisiche, tra le quali la spiccata traspirabilità. Non sempre però è possibile implementare un intervento del genere, dal momento che il nuovo intonaco – per risultare davvero efficace – deve raggiungere uno spessore di applicazione ben preciso. In tal caso, è possibile optare per una soluzione alternativa e rapida: una controparete in cartongesso che consenta di mascherare l’indesiderato effetto estetico, creando inoltre una camera d’aria che permette la traspirazione delle strutture murarie. Di seguito, vediamo come procedere. 

Utensili e materiali occorrenti 

La realizzazione di una controparete in cartongesso richiede l’impiego dei seguenti materiali: 

  • Profili metallici a ‘C e U’ oppure a omega; 
  • Nastro biadesivo per struttura metallica; 
  • Lastre di cartongesso idrorepellenti; 
  • Tasselli ad espansione; 
  • Viti autofilettanti; 
  • Stucco per cartongesso; 
  • Nastro in carta microforata per armatura giunti; 
  • Primer di preparazione per supporti in cartongesso; 
  • Idropitture traspiranti per uso interno. 

Gli utensili occorrenti, invece, sono: una cesoia (o una mola da taglio), un cutter, una matita, un trapano avvitatore, una livella, un metro, una spatola, un frattone, e un secchio. 

Progettazione del sistema a secco 

Il primo step da affrontare per realizzare una controparete in cartongesso per tamponare l’umidità di risalita consiste nel redigere un progetto di massima. A tale scopo, è necessario effettuare le opportune misurazioni e individuare la soluzione più adatta a seconda delle specifiche esigenze di carattere tecnico. 

Allestimento della controparete 

I passaggi necessari alla realizzazione di una controparete in cartongesso sono i seguenti: 

  • Tagliare a misura i profili metallici per la creazione dell’intelaiatura, servendosi di una cesoia oppure di una mola da taglio; 
  • Nel caso di profili omega, posizionarli in verticale ad una distanza tra loro di massimo 60 cm vincolandoli direttamente alla parete utilizzando tasselli ad espansione; se si desidera allestire una controparete più spessa, è necessario adoperare i profili a ‘C (montanti verticali) e a U (guide orizzontali)’, fissando prima le guide a pavimento e a soffitto con il nastro biadesivo e poi vincolandoli ai supporti con i tasselli ad espansione, a seguire inserire i montanti verticali posti ad una distanza tra loro di massimo 60 cm; 
  • Ricavare dai profili metallici eventuali spezzoni trasversali necessari al rinforzo dell’intelaiatura; 
  • Fissare le componenti metalliche tra loro mediante viti autofilettanti testa piatta punta trapano; 
  • Sagomare le lastre di cartongesso su misura; 
  • Fissare le lastre in cartongesso alla struttura metallica, tramite apposite viti. 

 

Stuccatura e finitura 

Completata l’installazione del sistema a secco, è possibile procedere alle operazioni di finitura. Per prima cosa, bisogna stuccare le teste delle viti e i punti di giunzione tra le lastre con uno stucco a base gesso per cartongesso. Il trattamento dei giunti deve essere completato mediante l’applicazione di uno strato di nastro di rinforzo, posto e annegato tra due strati di stucco. Quando lo stucco è completamente asciutto, si possono rimuovere le imperfezioni superficiali tramite una rapida carteggiatura. Fatto ciò, il supporto va preparato applicando uno strato di primer prima di effettuare la tinteggiatura con un’idropittura per interni altamente traspirante. 

Quali prodotti Saint-Gobain utilizzare 

L’allestimento di una controparete in cartongesso può essere realizzato utilizzando i seguenti prodotti Saint-Gobain: 

  • Gyproc Gyprofile, profili metallici a ‘C e U’, anticorrosivi, dielettrici e antifingerprint, ideali per la realizzazione di strutture di supporto per sistemi in cartongesso; 
  • Gyproc Omega, profili metallici a forma di omega, ideali per la realizzazione di strutture di supporto per sistemi in cartongesso; 
  • Nastro biadesivo Gyproc, una guarnizione in polietilene reticolata impermeabile; 
  • Gyproc Habito® Forte Hydro, una lastra di gesso rivestito con nucleo ad intensità incrementata con fibre di vetro. Ideale per gli ambienti umidi, offre anche un’elevata resistenza meccanica ai carichi ed una notevole durezza superficiale; 
  • Viti autofilettanti Gyproc, specifiche per lastre ad alta densità; 
  • Viti autofilettanti testa piatta punta trapano Gyproc LY13, specifiche per il vincolo tra loro dei profili metallici; 

Nel caso sia possibile eseguire l’intervento con un intonaco da risanamento per eliminare in modo efficace le problematiche causate dalla presenza di umidità da risalita capillare, Saint-Gobain propone gli intonaci della gamma webersan con le loro specifiche finiture e decorazioni.