#FaiConIMakers, tre idee fai da te per decorare una tavola natalizia da Seby Torrisi

Sebi Torrisi Fai da te

In vista delle festività imminenti, Seby Torrisi propone tre idee per creare un set di accessori fai da te, da utilizzare per decorare la tavola a Natale. Il maker siciliano, sfruttando anche un prodotto già fornito in precedenza da Saint-Gobain, realizza un portacandele, un sottobicchiere e un sottopiatto, perfetti per dare alla mise en place natalizia un tocco originale e creativo.  

Portacandele da tavola 

Per creare il portacandele, così come gli altri oggetti, Seby utilizza un pannello in XPS (polistirene estruso), dello spessore di 2 cm. Il procedimento messo in pratica è molto semplice: 

  • segna sul pannello, con l’ausilio di una matita, una fascia larga poco più di 6 cm (il diametro della fresa a tazza che servirà a ricavare le varie parti del portacandele); 
  • taglia la fascia dal pannello di polistirene con un cutter; 
  • utilizzando un trapano a colonna, e una fresa a tazza da 6 cm di diametro, ottiene tre dischetti ‘pieni’ dalla fascia di XPS; 
  • per il quarto dischetto, non completa il taglio passante con la fresa a tazza ma procede prima con la realizzazione di un incavo, utilizzando una fresa Forstner dello stesso diametro della candela; poi stacca il quarto dischetto con un taglierino. 

 Fatto ciò, incolla tra loro i dischetti di polistirene, posizionando quello concavo in cima; affinché le varie componenti aderiscano perfettamente tra loro, Seby li posiziona in una morsa, tra due assicelle di legno. Asciugato il collante, rifinisce la superficie esterna del portacandele con un foglio di carta vetrata a grana fine (200); successivamente, prepara una piccola quantità di malta cementizia con consistenza fluida, servendosi di un trapano miscelatore. Raggiunta la consistenza desiderata, applica il prodotto sulla superficie del portacandele, utilizzando un pennello e un’astina metallica per raggiungere agevolmente tutti i punti da coprire con la malta. Seby completa la finitura applicando una seconda mano di prodotto, dopo aver atteso la completa asciugatura della prima. 

Sottobicchiere esagonale 

La realizzazione dei sottobicchieri esagonali parte dalla carteggiatura del pannello di XPS, così da eliminare la trama in rilievo e ottenere una superficie liscia. Fatto ciò, Seby procede in questo modo: 

  • traccia una circonferenza, aiutandosi con un compasso; 
  • divide il cerchio in sei parti, posizionando il perno del compasso in sei punti della circonferenza, così da ottenere i vertici di un esagono; 
  • traccia i lati dell’esagono con un pennarello e un righello; 
  • ritaglia l’esagono dal pannello con il taglierino; 
  • con l’aiuto di un profilo angolare da 1x1cm, tratteggia un bordo da un centimetro lungo il perimetro della superficie esagonale; con lo stesso metodo, segna uno spessore di 1 cm lungo il bordo laterale dell’esagono; 
  • utilizzando un taglierino, sfrutta le linee tratteggiate in precedenza per smussare il bordo del sottobicchiere con un’angolazione di 45°; 
  • con la carta vetrata a grana fine, smussa gli spigoli ‘vivi’ dall’altra parte del bordo; 
  • rifinisce applicando a pennello due mani di malta a consistenza fluida, lo stesso prodotto utilizzato per il portacandele. 

Sottopiatto ‘triangolare’ 

La terza proposta di Seby è un sottopiatto di forma non convenzionale, una sorta di triangolo con bordi e spigoli smussati, realizzato con il seguente procedimento: 

  • traccia sul pannello un rettangolo di dimensioni 35×45 cm; 
  • segna tre punti a caso su tre lati della figura, e li unisce ottenendo un triangolo irregolare; 
  • grazie ad un profilo flessibile in gomma, ridisegna i lati del triangolo, così che risultino leggermente curvati verso l’esterno; 
  • arrotonda gli spigoli, servendosi di una fresa a tazza per tracciare un arco di circonferenza che unisca due lati consecutivi; 
  • ritaglia la forma con il cutter; 
  • smussa il bordo con la carta vetrata, fino ad ottenere un profilo perfettamente liscio; 
  • applica due mani della stessa malta impiegata anche per le altre creazioni, appoggiando il sottopiatto su una serie di dadi per favorire l’asciugatura. 

I prodotti Saint-Gobain utilizzati 

Seby Torrisi ha completato le proprie creazioni utilizzando due prodotti Saint-Gobain, adattandoli ad un contesto applicativo non professionale. Nello specifico, ha impiegato: 

  • weberdry elasto1 top (per la finitura dei vari oggetti); si tratta di una guaina monocomponente elastocementizia fibrata e impermeabilizzante, caratterizzata da una notevole facilità di applicazione, poiché applicabile anche a rullo e a pennello; 
  • webercolor HS, un adesivo universale a base di polimeri silano modificati, pronto all’uso e adatto a materiali di vario genere. Seby lo ha impiegato per incollare i dischetti con cui ha realizzato il portacandele. 

Come installare LED a scomparsa su supporti in cartongesso

led casa

L’illuminazione a LED si è imposta, negli ultimi anni, come una delle soluzioni più diffuse in ambito domestico, in quanto rappresenta un’opzione molto efficiente sia dal punto di vista funzionale sia in termini di risparmio energetico. Le luci di questo tipo vengono frequentemente integrate in sistemi a secco come, ad esempio, controsoffitti o velette in cartongesso, così da migliorare l’illuminazione complessiva oppure aggiungere, dove necessario, un ulteriore fonte di luce.

Si tratta di un intervento poco invasivo, che prevede l’installazione di strisce luminose (LED strip) a scomparsa, collocate all’interno di apposite guide metalliche e sigillate da cover e tappi. Questa soluzione può essere implementata anche dopo il completamento del sistema a secco, a patto di utilizzare lastre in gesso rivestito ad alta resistenza meccanica. Di seguito, vediamo quali sono i passaggi da effettuare per eseguire correttamente un intervento di questo tipo.

Utensili e materiali occorrenti

Utensili e attrezzi necessari per installare una striscia di LED a scomparsa sono:

  • matita;
  • metro;
  • trapano avvitatore;
  • fresatrice per cartongesso;
  • frattazzo a lama liscia;
  • spatola;
  • carta vetrata a grana sottile;
  • rullo o pennello;
  • cesoie per profilati metallici;
  • seghetto

Per quanto concerne i materiali da impiegare, invece, l’elenco completo include:

  • profili in acciaio zincato per strisce luminose a LED;
  • LED strip ad alta luminosità da max 16 mm alimentabili a 12V;
  • alimentatore compatibile per le strisce luminose;
  • stucco per cartongesso;
  • viti per cartongesso;
  • primer di sottofondo per supporti in gesso rivestito;
  • idropittura per interni.

Prima fase: installazione dei profili

La procedura per installare i profili di supporto delle LED strip varia a seconda del contesto di intervento; se le strisce luminose sono incluse nel progetto iniziale, i profili vanno vincolati direttamente ai montanti del telaio metallico (prima della posa del cartongesso), utilizzando viti filettate e sfruttando i fori presenti nelle alette laterali di fissaggio. Dopodiché, è sufficiente rivestire il telaio con lastre in gesso rivestito, lasciando a vista il profilo già installato.

Qualora, invece, i LED vadano integrati in un sistema già assemblato, i profili possono essere vincolati alla lastra, a patto che quest’ultima sia caratterizzata da adeguata resistenza meccanica. In tal caso, è consigliabile procedere come segue:

  • segnare le dimensioni del profilo da inserire sul supporto in cartongesso;
  • ricavare la traccia utilizzando una fresatrice per cartongesso; affinché l’incavo risulti uniforme e regolare, è possibile servirsi di un listello di legno come guida per il taglio;
  • tagliare su misura i profili metallici porta LED, servendosi di cesoie per metalli; può essere utile, in questa fase, realizzare un foro all’estremità da utilizzare successivamente per il passaggio dei cavi di alimentazione;
  • vincolare il profilo metallico porta LED alla lastra di gesso rivestito inserendo le apposite viti nei fori delle alette di fissaggio e stringendole con un trapano avvitatore;
  • stuccare il profilo, in maniera tale da uniformare il supporto e ricoprire completamente le alette laterali;
  • carteggiare lo stucco con carta vetrata a grana fine;
  • trattare il supporto con apposito primer di preparazione;
  • tinteggiare con idropittura lavabile per interni.

 

Applicazione delle strip LED e collegamenti elettrici

Le strisce luminose a LED sono autoadesive; basta quindi tagliarle su misura (nei punti indicati) e farle aderire all’interno del profilo dopo aver inserito e fissato il dissipatore.

A questo punto, basta implementare i collegamenti elettrici; il consiglio è di affidarsi ad un tecnico qualificato, sia per le predisposizioni a monte (prima della posa del rivestimento in cartongesso) sia per i successivi interventi di adeguamento dell’impianto, necessari qualora le strip LED vadano integrate in un sistema ‘chiuso’.

I prodotti Saint-Gobain da utilizzare

L’installazione di uno o più profili luminosi a LED su sistemi a secco in cartongesso può essere implementata utilizzando materiali ad alte prestazioni disponibili all’interno del catalogo multimarca di Saint-Gobain. Nello specifico, si consigliano:

  • Gyproc Profilo LED 15 prev. bianco: profilo preverniciato in acciaio zincato DX51D, conforme alla norma EN 14353, con alette di fissaggio da 30 mm; il prodotto include anche dissipatore, cover e tappi. Adatto a sistemi a lastra singola o doppia, può essere fissato al telaio metallico oppure direttamente su pannelli di gesso rivestito ad elevata resistenza meccanica come Gyproc Habito® Forte;
  • Gyproc Evoplus Pasta, stucco pronto in pasta per applicazioni su cartongesso, sia a mano che airless;
  • weberprim RA13, preparatore di sottofondo a base di acqua;
  • weberdeko extra, idropittura traspirante, lavabile e altamente coprente per interni, adatta per supporti murari tradizionali e cartongesso.

 

#FaiConIMakers, Seby Torrisi installa profili LED a scomparsa nel suo laboratorio

seby torrisi installa profili led a scomparsa

Seby Torrisi prosegue il restyling del proprio laboratorio, al fine di renderlo ancora più funzionale, con un nuovo intervento fai da te: la posa di tre strisce a LED a scomparsa su sistemi in cartongesso costruiti in precedenza. Ciò gli consentirà di migliorare la diffusione della luce all’interno dell’ambiente, soprattutto in funzione della registrazione dei contenuti tematici che condivide con i propri follower.

Posa dei profili in acciaio per le strisce a LED

La prima fase dell’intervento consiste nell’installazione dei profili in acciaio in cui saranno inserite le strisce luminose a LED. Il progetto di Seby prevede la messa in opera di tre sorgenti di luce verticali: due sui montanti del vano cabinato portattrezzi (lunghe 1,5 metri) e una terza su una controparete, anch’essa in cartongesso, lunga circa 1 metro.

Effettuate le misurazioni necessarie, Seby procede implementando i seguenti passaggi:

  • segna sui supporti i riferimenti per le tracce da ricavare nel cartongesso;
  • con l’aiuto di un listello di legno (per realizzare la battuta sui montanti e avere una guida di taglio sulla parete), utilizza una fresatrice per tagliare la lastra di gesso rivestito e ricavare il solco in cui installare i profili a LED;
  • taglia su misura i profili in acciaio servendosi di una cesoia;
  • inserisce i profili nelle tracce ricavate in precedenza e li vincola alle lastre con apposite viti filettate;
  • esegue la stuccatura dei profili metallici, così da ottenere una superficie uniforme;
  • trascorso il tempo necessario per l’asciugatura dello stucco, effettua una carteggiatura con carta vetrata a grana 200;
  • prepara i supporti stuccati applicando una mano di primer;
  • tinteggia i montanti e la parete per completare la finitura;
  • taglia su misura il dissipatore (una componente del sistema di installazione della striscia luminosa), per poi realizzare un foro all’estremità che servirà ad agevolare il passaggio dei cavi elettrici;
  • fissa il dissipatore all’interno del profilo in acciaio mediante apposite viti.

Installazione ed elettrificazione delle strisce luminose

La seconda parte del progetto di Seby consiste nella realizzazione dei collegamenti elettrici necessari ad alimentare i LED, sfruttando le predisposizioni già approntate durante la costruzione del vano cabinato e della controparete in cartongesso. Ecco il procedimento attuato passo per passo da Seby:

  • taglia le strip a LED, rispettando i punti predisposti;
  • rimuove lo strato di vernice nei punti in cui la strip verrà saldata ai cavi di alimentazione;
  • dopo aver interrotto l’alimentazione della parte di impianto interessata dall’intervento, salda la striscia a LED ai due conduttori (blu e marrone);
  • inserisce una guaina termoresistente per evitare il corto circuito tra la saldatura e il profilo;
  • fa aderire la striscia luminosa all’interno del dissipatore;
  • taglia su misura la copertura in policarbonato e la fissa al profilo esercitando una leggera pressione.

Completata l’installazione delle strisce luminose, Seby si dedica alla parte elettrica, che comprende l’inserimento di un alimentatore, da posizionare all’interno del vano cabinato. Nel punto in cui verrà inserito il dispositivo, ha previsto di convogliare il polo di terra e il neutro dalla scatola di derivazione, mentre il conduttore di fase interrotta è ricavato dalla scatola 503. All’interno di quest’ultima, Seby crea un ‘ponticello’ per collegare il cavo di fase all’interruttore che verrà collegato all’alimentatore dei LED; il cavo di fase interrotta, invece, viene ‘rimorchiato’ tramite una sonda. A questo punto, installa l’alimentatore all’interno dell’armadio cabinato e completa i collegamenti elettrici così da portare a termine l’intervento.

I materiali Saint-Gobain utilizzati

Nella realizzazione del suo nuovo progetto, Seby ha potuto usufruire del supporto di Saint-Gobain, che ha fornito i materiali necessari alla posa dei supporti per le strisce luminose e la successiva finitura dei supporti. Nello specifico, sono stati impiegati:

  • Gyproc Profilo LED 15 prev. bianco, un profilo in acciaio zincato DX51D preverniciato per la posa di LED integrati in supporti in cartongesso; il prodotto include dissipatore, cover e tappi ed è adatto a strisce luminose larghe 16 mm;
  • Gyproc Evoplus Pasta, stucco pronto per stuccare e rifinire lastre di cartongesso, adatto ad applicazioni a mano ed airless;
  • weberprim RA13, preparatore di sottofondo a base di acqua;
  • weberdeko extra, idropittura traspirante, lavabile e altamente coprente per interni, adatta per supporti murari tradizionali e cartongesso.

Cartongesso “isolante”: cos’è e quando utilizzarlo?

cartongesso a cosa serve

Il cartongesso è un materiale che trova una sempre più ampia applicazione nell’ambito dell’edilizia abitativa, in quanto garantisce numerosi vantaggi in termini pratici e funzionali. Le lastre di gesso rivestito sono versatili e facili da installare, si contraddistinguono per un elevato livello di lavorabilità e possono essere rifinite con tecniche diverse, a seconda delle caratteristiche del contesto applicativo. In aggiunta, il cartongesso può essere utilizzato per implementare soluzioni in grado di aumentare il benessere abitativo, migliorando l’isolamento termoacustico di uno o più ambienti. Per applicazioni di questo tipo è possibile incollare un particolare tipo di cartongesso “isolante”: di seguito, vediamo di cosa si tratta e per quali tipi di intervento può essere adoperato.

 

Principali caratteristiche del cartongesso “isolante”

Quando si parla di cartongesso “isolante”, più propriamente detto lastra “accoppiata” o “pre-accoppiata”, si fa riferimento a un pannello di gesso rivestito unito ad uno strato isolante (di tipo termico, acustico o termo-acustico). Questo può essere costituito da lana minerale (lana di vetro) o materiali sintetici (polistirolo). Le lastre accoppiate possono essere impiegate per la realizzazione di contropareti in adesione tramite incollaggio in interventi risolutivi a basso spessore; presentano una composizione specifica a seconda del tipo di applicazione e delle prestazioni che la struttura deve garantire in termini di isolamento.

 

Interventi realizzabili con il cartongesso isolante

I pannelli di cartongesso isolanti possono essere impiegati per approntare interventi di efficientamento energetico e di isolamento acustico, finalizzati al miglioramento del benessere abitativo e risolvere delle problematiche legate all’isolamento termico, acustico o termo-acustico.

La scelta del prodotto dipende dalle specifiche esigenze di applicazione e di risoluzione del problema: esistono infatti diverse tipologie di lastre accoppiate adatta alla realizzazione di contropareti, ma anche pareti divisorie, in grado di migliorare il comfort di un singolo ambiente o dell’intera unità abitativa:

  • le lastre di cartongesso per l’isolamento termico abbinano il nucleo di gesso rivestito con uno strato di materiale sintetico (EPS ed XPS, poco traspirante) o di lana minerale. In tal modo, la struttura limita la dispersione del calore, migliorando le prestazioni energetiche dell’edificio;
  • le lastre accoppiate per isolamento acustico, invece, sono realizzate dall’unione di apposite membrane acustiche per smorzare i rumori prodotti da fonti esterne;
  • infine, esiste anche la tipologia di lastre accoppiate adatte all’isolamento termo-acustico, costituita da pannelli isolanti in lana minerale, disponibili in diversi spessori, che assicurano entrambe le prestazioni.

 

In quali stanze utilizzare il cartongesso accoppiato?

Le lastre isolanti possono essere impiegate in qualsiasi locale della casa in funzione delle problematiche alle quali si intende porre rimedio, queste infatti possono essere legate a diversi tipi di discomfort come quello termico (estivo o invernale) con conseguente risparmi energetici per la climatizzazione degli ambienti; acustico derivante da rumori di vicinato, rumori legati al funzionamento degli impianti o alle attività dell’abitare; o ancora termo-acustico quando insistono le due condizioni.

 

Controparete in adesione in cartongesso isolante

La posa di una controparete in adesione, adoperando lastre di cartongesso isolante, è l’intervento più semplice da realizzare con questo tipo di materiale: lastre accoppiate, eventuali tasselli di ancoraggio, collante a base gesso, stucco per cartongesso e nastro di rinforzo per il trattamento dei giunti. Gli utensili necessari invece sono: matita, metro, livella, trapano avvitatore, cutter per cartongesso, spatola e secchio.

I passaggi da eseguire sono i seguenti:

  • assicurarsi che il supporto sia pulito e compatto, esente da parti ammalorate o prossime al distacco;
  • sagomare le lastre, lasciando 1 cm di margine rispetto al pavimento;
  • tracciare i riferimenti del piombo della lastra, sia sul soffitto che sul pavimento;
  • posizionare alla base della parete da rivestire gli spessori da 1cm;
  • impastare il collante e applicarlo sul lato interno (non a vista) della lastra;
  • incollare il pannello alla parete, avendo cura di farla aderire in modo ottimale; ripetere l’operazione con le altre lastre, affiancandole in maniera complanare;
  • dopo che il collante ha fatto presa, trattare i giunti con stucco per cartongesso e nastro di rinforzo.

I materiali Saint-Gobain da utilizzare

La realizzazione di una controparete in adesione può essere eseguita utilizzando i materiali specifici ad alte prestazioni presenti all’interno del catalogo Saint-Gobain:

 

Come stuccare e tinteggiare il cartongesso a regola d’arte

come stuccare il cartongesso

La realizzazione di sistemi a secco in cartongesso prevede, nella fase di finitura, la stuccatura delle teste delle viti di fissaggio e dei punti di giunzione tra le lastre (che, contestualmente, vengono opportunamente rinforzati). Se la struttura presenta spigoli vivi, la fase di stuccatura può includere anche l’applicazione di appositi paraspigoli.

Questa lavorazione è necessaria affinché il supporto risulti perfettamente liscio ed uniforme, e sia pronto per essere sottoposto alla successiva tinteggiatura con prodotti specifici per il cartongesso. Di conseguenza, è indispensabile che la stuccatura sia eseguita secondo la regola dell’arte, implementando correttamente le varie fasi di intervento e impiegando materiali in grado di garantire riscontri prestazionali ottimali in relazione alle specificità del contesto applicativo. Di seguito vediamo come stuccare il cartongesso ed eseguire la successiva tinteggiatura per ottenere un risultato ottimale.

Che tipo di stucco usare per il cartongesso

La stuccatura di una parete in cartongesso richiede l’impiego di uno stucco specifico per cartongesso; questi prodotti sono composti da una miscela a base di gesso alla quale solitamente vengono aggiunti additivi speciali e componenti sintetiche. Lo stucco per i giunti del cartongesso (in polvere) è contraddistinto anche da una grana molto fine (granulometria < 0,2 mm) e tempi di lavorabilità che oscillano tra i 30 e i 120 minuti.

Altri materiali e utensili occorrenti per la stuccatura

Oltre allo stucco, per il trattamento dei giunti e delle superfici in cartongesso occorre un rotolo di nastro da armatura in carta microforata; in alternativa, è altresì possibile impiegare anche un nastro in fibra di vetro o in feltro di vetro.

Per quanto concerne gli utensili, durante l’esecuzione dell’intervento occorrono:

  • frattone in metallo a lama liscia;
  • spatola;
  • trapano miscelatore (per la lavorazione di maggiori quantità di stucco).

Stuccatura dei giunti: come procedere

Il trattamento dei giunti tra due lastre contigue deve essere eseguito approntando un ciclo di intervento ben preciso; i passaggi necessari sono i seguenti:

  • verificare che le lastre siano state posate in modo corretto e che le superfici siano planari, asciutte e pulire;
  • preparare lo stucco, miscelando il prodotto con acqua in base alle proporzioni indicate dal produttore sulla confezione;
  • applicare una prima mano di stucco sul giunto, servendosi di una spatola di acciaio o di un frattone a lama piatta;
  • applicare il nastro di rinforzo nella mezzeria del giunto, avendo cura di posare il lato più ruvido del nastro a contatto diretto con lo stucco; utilizzare il frattone per far aderire in maniera uniforme l’elemento di rinforzo, cercando di eliminare eventuali bolle d’aria;
  • inglobare completamente il nastro in una seconda mano di stucco, prima che lo strato sottostante abbia fatto presa;
  • applicare una terza mano di stucco, solo dopo che le precedenti hanno già fatto presa del tutto;
  • completare la finitura allargando progressivamente l’area di stuccatura fino a trattare l’intera lastra con una o due mani ulteriori di stucco;
  • carteggiare la parete per rimuovere imperfezioni e irregolarità minori.

Quante mani di stucco vanno applicate?

Come già evidenziato, l’armatura di un giunto tra due lastre richiede l’applicazione di almeno tre mani di stucco, necessarie ad ottenere una buona finitura delle superfici interessate. Nel caso in cui si voglia rifinire a stucco tutta la parete, occorrono altre due mani di prodotto, sufficienti anche a coprire le teste delle viti utilizzate per vincolare le lastre all’intelaiatura di supporto.

Come riparare le crepe nel cartongesso

Se il supporto in gesso rivestito presenta una crepa, è possibile intervenire con tecniche diverse a seconda dell’entità del danno; qualora la fessurazione sia minima, si può intervenire coprendola con dello stucco, oppure applicando un nastro di armatura nella crepa, annegandolo tra due mani di stucco. Questa soluzione è consigliata per strutture sottoposte a modeste sollecitazioni meccaniche.

Di contro, se la crepa è profonda e presenta varie diramazioni, le opzioni consigliate sono due:

  • rimuovere e rimpiazzare la lastra;
  • ricoprire la parete con una seconda pannellatura in cartongesso.

Come pitturare il cartongesso

Attesi i tempi di asciugatura, ed eseguita la carteggiatura qualora necessario, il supporto in cartongesso è pronto per la tinteggiatura; il consiglio è di attendere circa due giorni dalla stuccatura prima di procedere, benché i tempi possano variare in relazione alle condizioni climatiche.

Il ciclo di finitura di un supporto in cartongesso si sviluppa in due fasi:

  • preparazione: le superfici devono essere trattate preliminarmente mediante l’applicazione di un primer o un apposito fondo fissativo per favorire l’adesione della pittura sul cartongesso. In alternativa è possibile utilizzare delle pitture specifiche per cartongesso che permettono l’applicazione diretta sulla lastra anche senza l’applicazione preventiva del fissativo;
  • tinteggiatura: ad almeno sei ore dall’applicazione del primer, è possibile procedere alla tinteggiatura della parete in cartongesso, utilizzando specifiche pitture per cartongesso. Il consiglio è di realizzare due mani, rispettando le modalità applicative indicate nella scheda del prodotto.

 

I prodotti Saint-Gobain da utilizzare

Per eseguire la stuccatura su cartongesso, si consiglia di utilizzare gli stucchi della gamma Gyproc EvoPlus, disponibile in diversi formati in polvere da 30, 60 e 120 (tempi di lavorabilità di, rispettivamente, 30, 60 e 120 minuti). Il prodotto si contraddistingue per la spiccata lavorabilità, l’elevato punto di bianco e garantisce una finitura ottimale, grazie alla miscela di gesso ad elevata purezza arricchita da additivi specifici.

Per la fase di pitturazione su cartongesso, si consiglia di utilizzare l’idropittura lavabile weberdeko gypsum che offre un ottimo effetto uniformante sulla parete, con significativo mascheramento dei punti di giunzione e delle striature dei pannelli di cartongesso.