Come realizzare un controsoffitto in cartongesso

controsoffitto in cartongesso

Particolarmente diffuso nell’edilizia civile, il controsoffitto è una struttura che consente di coniugare funzionalità e design in base a specifiche esigenze. Rappresenta, difatti, un secondo tetto al di sotto del soffitto o del solaio; può essere fisso o ispezionabile ed estendersi per l’intera superficie dell’ambiente oppure ricoprirne soltanto una parte.

In genere, una controsoffittatura fissa è costituita da una struttura di sostegno e da elementi di tamponamento, ossia pannelli sagomati realizzati con un materiale leggero e versatile.

In aggiunta, a seconda del materiale adoperato per il tamponamento, la struttura può essere funzionale alla coibentazione termica, all’isolamento acustico ed al fonoassorbimento. Anche per questo, uno dei prodotti maggiormente utilizzati per la controsoffittatura è il cartongesso, un materiale che coniuga versatilità e facilità di lavorazione a spiccate qualità isolanti.

controsoffitto in cartongesso

Installare un controsoffitto in cartongesso

L’installazione di una controsoffittatura in cartongesso va affidata ad un’azienda specializzata, in quanto la struttura deve rispettare i requisiti previsti dalla norma UNI EN 13964:2007. Nello specifico, l’opera deve assicurare l’isolamento termico e acustico, una buona resistenza statica e strutturale e la capacità di reazione al fuoco. In aggiunta, un controsoffitto va installato lasciando un’altezza utile minima di 2,7 metri negli ambienti abitativi e 2,4 metri in locali quali corridoi e disimpegni.

Per quanto riguarda l’allestimento della controsoffittatura, il primo passaggio consiste nel segnare sul muro i punti in cui verranno fissati i profili metallici di sostegno; se si tratta di una struttura fissa, i primi profili ad essere fissati alla muratura sono quelli perimetrali. Alle parti dell’intelaiatura che aderiscono alla parete viene applicata una guaina adesiva, per evitare possibili trasmissioni di rumori e vibrazioni.

I profili vengono assicurati alla muratura per mezzo di una serie di viti, da inserire nei fori appositamente predisposti. I profili interni dell’intelaiatura vengono prima assemblate a parte e poi fissate le une alle altre, in maniera ortogonale. Il fissaggio viene realizzato, nei punti di intersezione, sia tramite ganci dentati sia per mezzo di ancoraggi al soffitto in muratura (o alle travi a vista, se presenti); questo passaggio è il più delicato, in quanto è necessario assicurarsi che la struttura sia in piano e non presenti dislivelli. Per fare ciò è necessario impiegare strumenti professionali, come ad esempio una livella laser.

Completata l’intelaiatura, è possibile stendere uno strato di isolante prima di fissare o assemblare i pannelli di cartongesso, assicurandoli all’ intelaiatura con delle viti autofilettanti. Per concludere, è necessario stuccare i punti di giunzione tra i vari pannelli di cartongesso per ottenere una superficie perfettamente omogenea e regolare. Per realizzare una buona controsoffittatura, è necessario impiegare prodotti di qualità, specie per quanto riguarda i pannelli di cartongesso.

Le soluzioni offerte dai controsoffitti in cartongesso

Dal punto di vista funzionale, un controsoffitto serve – soprattutto all’interno di edifici di grandi dimensioni – ad nascondere impianti e tubazioni che non è stato possibile inglobare all’interno delle opere murarie.

Installazioni di questo tipo possono servire anche per la realizzazione di impianti di illuminazione interna che prevedono numerosi punti luce; soluzioni di questo tipo vengono impiegate, ad esempio, nelle cucine a isola (per illuminare il piano cottura) oppure nei saloni, nelle camere da letto e nelle aree living, in cui spesso vengono allestite delle controsoffittature perimetrali o parziali per inserire luci regolabili.

I controsoffitti hanno spesso una funzione di carattere estetico: le strutture mobili o parziali, infatti, possono fungere da elemento di design, soprattutto nell’ambito dell’edilizia domestica.

In tal senso, le controsoffittature si sviluppano su più livelli, contribuendo a conferire un profilo ‘scolpito’ al soffitto, che può essere esaltato da un uso sapiente dei punti luce e delle firme luminose, oppure si presentano come elementi indipendenti, diversi per forma e dimensione.

controsoffitto in cartongesso

Quali vantaggi offre una controsoffittatura di qualità

Il cartongesso è il materiale più usato per la realizzazione dei controsoffitti non solo perché leggero e facile da lavorare ma anche per le qualità fisiche che consentono di migliorare il comfort e la salubrità dell’ambiente.

Nello specifico, i vantaggi sono:

  • Qualità dell’aria: la tecnologia Activ’Air® permette alla lastra di assorbire e neutralizzare fino al 70% della formaldeide presente nell’aria degli ambienti interni
  • Isolamento acustico: per ottenere un miglior isolamento di questo tipo è bene inserire al di sopra della struttura metallica uno strato di materiale isolante in lana minerale, che verrà rivolto verso il soffitto
  • Resistenza all’umidità: i pannelli di cartongesso possono essere installati anche in ambienti particolarmente umidi per migliorare la qualità dell’aria; in tal caso, esistono prodotti specifici che presentano un minor tasso di assorbimento dell’acqua, regolamentati secondo la norma EN 520 come il prodotto Gyproc Habito Hydro Activ’Air®, ideale per essere installato in bagni o cucine
  • Facile finitura: la faccia a vista ha uno speciale rivestimento con carta dalla colorazione particolarmente bianca per agevolare le operazioni di finitura

Se si vuole invece realizzare un controsoffitto particolare con delle curvature, la soluzione giusta è la lastra in cartongesso Gyproc Flex, la più sottile in commercio, studiata appositamente per le esigenze progettuali che prevedono soluzioni eleganti e di design.

Qualità dell’aria in casa: ecco come migliorarla

qualità dell’aria

Quante ore trascorriamo in media all’interno di un ambiente chiuso ogni giorno? Sicuramente la maggior parte del nostro tempo. Tra casa e lavoro sono diverse le attività che ci trattengono all’interno di spazi chiusi e che, spesso inconsapevolmente, possono provocare dei rischi per la nostra salute.

Inquinamento indoor: da cosa è generato?

Tendiamo spesso a non considerare il fatto che l’aria che respiriamo all’interno di un ambiente chiuso può essere più nociva di quella respirata all’esterno. Il motivo è presto detto: l’aria che respiriamo all’interno degli spazi chiusi non viene generata dalla nostra casa o dal nostro ufficio ma è semplicemente l’aria esterna che facciamo entrare e che penetrando nelle nostre case può essere soggetta a varie fonti di inquinamento che ne alterano la qualità. Viene in mente ad esempio la formaldeide, contenuta all’interno dei pannelli di truciolato e compensato di legno, moquette, tendaggi e tessili in generale, sottoposti a trattamenti anti piega.

Da non sottovalutare poi, la presenza dei VOC (dall’inglese “Volatile Organic Compounds”), i Composti Organici Volatili, costituiti da molecole di diversa natura ma tutte caratterizzate dalla capacità di evaporare facilmente nell’aria e a temperatura ambiente.

I VOC sono presenti in diversi prodotti che utilizziamo nel quotidiano in casa e in alcuni materiali da costruzione, oltre che in prodotti di industrie chimiche, in solventi e in alcoli.

Essi sono spesso la causa dell’insorgenza del fenomeno che tecnicamente viene definito “Sindrome da Edificio Malato”, catalogato come una vera e propria patologia che compromette il benessere delle persone.

qualità dell’aria

Le cause sulla salute

Stando alle ultime stime dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità, l’inquinamento indoor può provocare in media 4,3 milioni di morti ogni anno in tutto il mondo.

L’ Istituto Superiore di Sanità ha addirittura classificato come “estremamente elevati” i rischi che possono scaturire dall’inquinamento indoor in grado, purtroppo, di sfociare in patologie come l’asma bronchiale o in altre più complicate come l’infarto del miocardio.

Inquinamento indoor: come difenderci in casa

Quali sono allora le misure che possiamo adottare per proteggerci dagli agenti inquinanti all’interno delle nostre abitazioni o nei luoghi di lavoro?

Innanzitutto possiamo partire dalla misurazione e dalla conseguente regolazione del tasso di umidità in casa. Essa infatti può essere la causa primaria della formazione di muffe e batteri che di conseguenza provocano allergie e problemi respiratori.

Di fondamentale importanza è anche l’attuazione di una corretta ventilazione degli ambienti. Studi e analisi dei ricercatori hanno dimostrato e verificato che con una semplice apertura delle finestre, anche di tempo contenuto, in ogni ambiente si riesce ad abbattere significativamente la concentrazione di inquinanti nell’aria e a ridurre il tasso di umidità interna.

Attenzione anche agli impianti di condizionamento i cui filtri vanno opportunamente puliti e cambiati ad ogni inizio stagione, in modo tale da evitare la propagazione di polveri e batteri

Le soluzioni Activ’Air® di Gyproc by Saint-Gobain per migliorare la qualità dell’aria

Le soluzioni studiate e offerte da Saint-Gobain sono da sempre volte a migliorare il comfort degli ambienti interni sotto più prospettive. Sistemi in grado di migliorare la qualità dell’aria fanno da sempre parte della gamma dei prodotti Saint-Gobain come ad esempio le soluzioni Activ’Air® a marchio Gyproc, una tecnologia brevettata che permette alle lastre in cartongesso, alle controsoffittature e agli intonaci di metabolizzare le sostanze chimiche rendendole innocue, catturando e trasformando in un composto non più volatile sino all’80% della formaldeide.

Il tutto grazie ad un componente specifico privo di impatto sull’ambiente in grado di innescare una reazione chimica che rende possibile il processo di trasformazione della formaldeide in una sostanza inerte. La durata dell’azione di questa tecnologica è garantita a lungo termine.

Come ridurre l’inquinamento acustico in casa

inquinamento acustico

Quando si parla di comfort domestico, ci si riferisce genericamente a tutte quelle prerogative – strutturali e non – che contribuiscono a migliorare la vivibilità dei vari ambienti della casa. Un’abitazione confortevole, quindi, non è soltanto funzionale dal punto di vista pratico, ma presenta anche alcune caratteristiche determinanti rispetto alla qualità della vita all’interno dell’ambiente domestico. Tra queste vi è senza dubbio l’ isolamento acustico, che protegge gli inquilini dall’inquinamento sonoro, provocato in particolar modo da fonti di rumore esterne. In questo articolo vedremo in cosa consiste, nel dettaglio, l’inquinamento acustico e quali soluzioni possono essere adottate per risolvere il problema in maniera efficace.

Inquinamento acustico: analisi della problematica

In linea generale, si parla di inquinamento acustico in casa in presenza di uno stimolo sonoro, prodotto da una fonte esterna all’abitazione, che supera la soglia di tollerabilità. I rumori molesti possono provenire da un’abitazione o un’attività commerciale con la quale l’ambiente di riferimento confina. In Italia, il problema dell’inquinamento acustico in ambito domestico è stato affrontato da uno specifico provvedimento legislativo, la legge n. 447 del 26 ottobre 1995 (la “Legge quadro sull’inquinamento acustico”) che definisce così l’inquinamento acustico: “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”. Pertanto, si tratta di una problematica in grado non soltanto di inficiare i rapporti di vicinato ma di interferire concretamente con le attività degli inquilini (studio, lavoro, svago e quant’altro) o danneggiare la salute degli stessi.

Le conseguenze sulla salute

Il testo della legge sopra citata introduce, seppure en passant, un aspetto significativo e spesso sottovalutato dell’inquinamento acustico in ambito domestico: le ripercussioni sulla salute. Il rumore non è soltanto fonte di disturbo ma può avere effetti nocivi, sia uditivi sia extrauditivi. Nel primo caso, l’esposizione prolungata ad uno stimolo acustico particolarmente forte può danneggiare l’apparato uditivo, provocandone un indebolimento (ipoacusia, in gergo tecnico). Tale condizione può manifestarsi tramite vertigini, ronzio e scarsa sensibilità uditiva. Per quanto concerne le ripercussioni esterne all’udito, esse sono correlate principalmente allo stress derivante dall’inquinamento acustico, che può provocare alterazioni della pressione arteriosa e problemi all’apparato gastrointestinale. Infine, non va sottovalutato un altro tipo di disturbo, meno evidente ma non certo meno significativo: il fastidio e l’irritazione che possono derivare dall’intralcio alle attività quotidiane come lo studio e il lavoro, assieme alle difficoltà di concentrazione.

inquinamento acustico

Come risolvere il problema dell’inquinamento acustico

Per ridurre l’inquinamento acustico della propria casa è necessario migliorarne l’isolamento rispetto a fonti di rumore esterne. A tal proposito, è possibile adottare diverse soluzioni, alcune più immediate altre più drastiche e radicali. In ogni caso, ogni intervento è mirato ad implementare una maggiore insonorizzazione degli ambienti domestici filtrando, parzialmente o per intero, i rumori provenienti dai locali adiacenti o dall’esterno. Per quanto riguarda le soluzioni che si possono realizzare in prima persona senza l’ausilio di personale specializzato, le più comuni sono:

  • Coprire le pareti con mobili e librerie;
  • Tamponare gli spifferi di porte e finestre con apposite guarnizioni paraspifferi;

Se, di contro, si vuole ottenere un’insonorizzazione ottimale affrontando il problema in maniera più radicale, è necessario un intervento strutturale; quest’ultimo consiste nella costruzione di una controparete o di un tramezzo isolante, ai quali si aggiungono interventi specifici per pavimenti e soffitti. In tal caso, viene assemblata una struttura in acciaio, all’interno della quale vengono fissati dei pannelli di materiale isolante (in genere realizzati in poliuretano, lana di vetro o fibre sintetiche) che poi vengono ‘nascosti’ con lastre di cartongesso dello spessore di 1, 2 o 1,5 cm. Per la realizzazione di un tramezzo, è necessario lasciare un’intercapedine – larga 3,5 cm almeno – tra le due pannellature in cartongesso. Per l’isolamento dei pavimenti, invece, si può optare per soluzioni diversificate, dal sottofondo a secco ai massetti flottanti.

Isover AcustiPAR 4+ la soluzione di Saint-Gobain Italia per ridurre l’inquinamento acustico in casa

Uno dei prodotti utilizzabili per un’insonorizzazione completa di uno o più ambienti domestici è  Isover AcustiPAR 4+ di Saint-Gobain Italia, un pannello arrotolato in lana di vetro italiana. Questo isolante è realizzato con un legante speciale, a base di materie prime rinnovabili, in grado di migliorare la salubrità dell’aria all’interno dell’ambiente in cui viene adoperato, oltre ad implementare un adeguato isolamento rispetto a fonti di rumore esterne. Il pannello coniuga le capacità di isolamento acustico a quello di coibentazione termica, così da migliorare sensibilmente l’efficienza energetica dell’intera abitazione.

Saint-Gobain Italia ottiene la certificazione Top Employer 2021 per l’8° anno consecutivo

top-employer-2021

Anche quest’anno, Saint-Gobain Italia è stata ufficialmente premiata da Top Employers Institute, l’ente che certifica le aziende che raggiungono i più alti standard in ambito HR, offrendo ai propri dipendenti delle eccellenti condizioni di lavoro.

Grazie ai 36 Paesi premiati a livello locale, per il 6° anno consecutivo Saint-Gobain ha ottenuto anche la certificazione Top Employer Global, entrando a far parte delle 16 organizzazioni in tutto il mondo che hanno conseguito questo importante riconoscimento.

Il Gruppo è stato inoltre certificato Top Employer Europe 2021.

Da sempre Saint-Gobain si impegna per valorizzare le proprie risorse umane e garantirne lo sviluppo professionale e personale, che rappresenta la base della crescita del nostro Gruppo.

Comunicato stampa

Insonorizzare una parete: consigli per il fai da te

insonorizzare una parete

L’insonorizzazione degli ambienti è una delle caratteristiche più apprezzate di un’abitazione, in quanto contribuisce notevolmente al grado di comfort della propria casa, migliorandone l’abitabilità. L’isolamento acustico non viene implementato soltanto rispetto ad una fonte sonora esterna all’unità abitativa nel suo complesso ma anche tra i vari ambienti interni che compongono quest’ultima; ciascuna area di riferimento, infatti, può essere insonorizzata sia da rumori esterni che interni, per limitare il più possibile il disturbo derivante dall’inquinamento sonoro. In questo articolo vedremo quando si pone la necessità di insonorizzare le pareti domestiche e quali sono gli interventi da attuare per ottenere un risultato adeguato alle proprie esigenze.

insonorizzare una parete

Perché insonorizzare una parete

Come già accennato, l’insonorizzazione delle pareti di casa può essere realizzata anche per isolare ogni ambiente dagli altri. In molti casi, infatti, determinate azioni o situazioni possono causare disturbo agli altri inquilini dell’abitazione; gli esempi, in tal senso, sono numerosi: dal volume troppo alto del televisore o dello stereo, passando per i rumori dell’impianto idraulico del bagno o della cucina. A questo genere di eventualità si aggiungono altre azioni che, potenzialmente, possono provocare fastidio a causa della scarsa insonorizzazione: basti pensare alle conversazioni telefoniche ad alta voce, all’utilizzo dell’aspirapolvere o di elettrodomestici rumorosi (come lavatrice o asciugatrice). Infine, anche il rumore provocato dal calpestio può essere fonte di inquinamento acustico interno, benché questo aspetto riguardi principalmente i soffitti e i pavimenti.

Tipologie di interventi di insonorizzazione della parete

Per l’isolamento acustico di una parete esistono svariate soluzioni; alcune sono semplici ed immediate ma sono un deterrente che non risolve il problema in maniera definitiva (come ad esempio allestire una libreria a muro o montare delle guarnizioni alle porte per tamponare gli spifferi), ossia chiudere lo spazio aperto (anche di pochi millimetri) tra il profilo inferiore del serramento e il piano di calpestio. In alternativa, si può ricorrere a pannelli fonoassorbenti autoadesivi da applicare alla parete, così da aumentarne lo spessore e la capacità di filtrare i rumori provenienti dagli altri ambienti domestici.

Questa soluzione è ideale per chi vuole cimentarsi nel fai da te; i pannelli, infatti, possono essere applicati in maniera molto semplice. Se si vuole evitare di incollarli in maniera permanente, utilizzando targhette di plastica e tondini di velcro si può installare velocemente un pannello rimovibile ogni qual volta ce ne sia bisogno.

Per implementare questa soluzione, bisogna effettuare questi semplici passaggi:

  • incollare le piastrine di plastica ai quattro angoli del pannello (utilizzando una colla a freddo);
  • lasciar asciugare il collante per qualche ora;
  • applicare una coppia di tondini di velcro sulle targhette di plastica, rimuovendo la pellicola che protegge le parti adesive;
  • assicurarsi che la parete sia liscia, priva di crepe o irregolarità;
  • rimuovere la pellicola che riveste la parte adesiva dei tondini che aderiranno alla parete;
  • applicare il pannello, esercitando una leggera pressione.

Esistono poi interventi professionali, di carattere strutturale, che devono essere affidati a tecnici competenti, in grado non solo di implementare soluzioni funzionali ma anche di valutare quale sia l’intervento più adeguato, dal punto di vista tecnico, in relazione alle caratteristiche dell’ambiente da isolare.

In generale, una perfetta insonorizzazione dell’intero ambiente comporta l’allestimento di un tramezzo o di una controparete; lo scopo di un intervento di questo tipo è quello di creare una struttura isolante capace di filtrare i rumori.

Dal punto di vista tecnico, una controparete isolante per l’insonorizzazione acustica è formata da una struttura metallica all’interno della quale viene posto uno strato di materiale isolante (lana di vetro e lana di roccia sono i più comuni), sigillato da una doppia pannellatura in cartongesso (di spessore compreso tra i 20 e i 30 mm). In alternativa è possibile isolare acusticamente mediante un pannello accoppiato (cartongesso con materiale isolante come lana di vetro) incollato e tassellato direttamente alla parete esistente.

insonorizzare una parete

Isover AcustiPAR 4+, il nuovo pannello isolante di Saint-Gobain Italia

Isover AcustiPAR 4+ è il nuovo pannello arrotolato in lana di vetro Saint-Gobain Italia, da inserire all’interno delle strutture metalliche dei sistemi a secco per insonorizzare gli ambienti domestici. È un prodotto che garantisce un eccellente isolamento acustico, termico e di protezione dal fuoco (è incombustibile, ha reazione al fuoco in classe A1, la migliore sul mercato).

Si prende cura dell’ambiente perché è realizzato con il 95% di materie prime naturali e riciclate ed è riciclabile al 100%. Non contiene formaldeide aggiunta né coloranti artificiali ed inoltre è conforme alle più severe normative per qualità dell’aria interna (è in classe A+).

Saint-Gobain Italia lancia MyPlanner, la nuova piattaforma per il mondo della progettazione

My Planner Piattaforma di Progettazione Online

Il 2021 si apre con una novità importante per Saint-Gobain Italia. È fissato per il 18 gennaio il lancio di MyPlanner, la nuova piattaforma semplice e gratuita di progettazione online con strumenti studiati e dedicati per architetti, ingegneri edili, geometri, responsabili di cantieri e general contractor

MyPlanner racchiude un insieme di tool pensati per la ricerca, la selezione e il download di oltre 500 soluzioni tecniche costruttive presenti nel catalogo di Saint-Gobain Italia a servizio dei progettisti, per semplificare le attività e risparmiare tempo prezioso ottimizzando i flussi di lavoro.

Una piattaforma digitale indispensabile per chi opera attivamente nel mondo delle costruzioni, nata per soddisfare le diverse esigenze che ogni progetto richiede.

La piattaforma di progettazione presenta differenti configuratori a seconda delle categorie di lavoro che veicolano l’utente. Una volta individuato il giusto configuratore tra gli 11 proposti, attraverso un percorso personalizzato è possibile rintracciare velocemente la soluzione più adatta alle proprie esigenze, verificarla ed entrare in possesso della documentazione tecnica.

I configuratori disponibili

Sono disponibili 11 configuratori personalizzati suddivisi per Elementi costruttivi ed Interventi tecnici.

Elementi costruttivi:

  • Facciate: isolamento a cappotto ETICS e facciate ventilate;
  • Pareti e soffitti: soluzioni a secco per pareti divisorie perimetrali, contropareti e controsoffitte;
  • Tetti e coperture: isolamento e impermeabilizzazione di coperture piane e a falda;
  • Solai e pavimenti: partizioni orizzontali in interpiano e su spazi non riscaldati;
  • Canali HVAC:  isolamento termoacustico di impianti e canali autoportanti;

Interventi:

  • Ripristino CLS: interventi di recupero e ripristino di interventi strutturali e non strutturali;
  • Consolidamento: elementi compositi per il consolidamento, l’antisfondellamento e l’antiribaltamento;
  • Protezione dal fuoco: compartimentazioni a secco e intonaci per la protezione passiva dal fuoco;
  • Impermeabilizzazione: interventi di impermeabilizzazione su supporti orizzontali e verticali in esterno, interno e interrato;
  • Correzione acustica: controsoffitti, isole sospese, baffles a soffitto e pannelli a pareti per il comfort acustico indoor;
  • Risanamento: soluzioni per la deumidificazione della muratura affetta da umidità di risalita e attacco salino;

Analisi termo-igrometrica dell’involucro opaco

MyPlanner offre, inoltre, un avanzato strumento per l’analisi termo-igrometrica dell’involucro opaco, un vincolo obbligatorio secondo il D.M. 26 Giugno 2015 “Requisiti minimi” che sin qui ha rappresentato, da sempre, un ostacolo difficile da superare per la validazione dei progetti e che grazie alla nuova piattaforma di Saint-Gobain può essere calcolato in maniera più agevole favorendo la produttività e il lavoro  Dei professionisti del settore.

La Dashboard dei progettisti

All’interno dell’area personale a disposizione dei progettisti, è possibile salvare le singole soluzioni configurate ma anche organizzarle in cartelle di progetto condivise con il team e con i clienti. Uno spazio dedicato all’interno del quale organizzare in modo più efficiente i propri lavori.

L’obiettivo di MyPlanner

Attraverso dei percorsi guidati di progettazione, My Planner offre una panoramica sull’offerta tecnica di Saint-Gobain Italia, con l’obiettivo di fornire al progettista tutti gli elementi per poter lavorare in una dashboard ad hoc con una user experience funzionale sia sotto il profilo digitale che mentale, disponendo, inoltre di una libreria BIM composta da oltre 200 oggetti e una libreria materiali

Le soluzioni offerte da My Planner risaltano e valorizzano i punti di forza dell’offerta del vasto catalogo di Saint-Gobain che in quest’ottica vuole presentarsi sul mercato come fornitore di sistemi integrati a 360°.

Isolamento dal rumore da calpestio del pavimento: come ottenerlo

rumore-calpestio

L’isolamento acustico degli ambienti è uno degli aspetti che contribuiscono maggiormente al comfort della propria abitazione ed è una prerogativa sempre più richiesta, soprattutto in determinati contesti abitativi. L’insonorizzazione riveste un ruolo fondamentale per quelle unità abitative che si trovano all’interno di un condominio o immediatamente al di sopra di un’attività commerciale: in entrambi i casi, vicini troppo rumorosi possono rendere problematica la coabitazione. Nello specifico, le parti dell’abitazione che necessitano maggiormente di interventi di insonorizzazione sono il soffitto e il pavimento, in quanto strutturalmente rappresentano due piani di calpestio.

L’inquinamento acustico derivato dal calpestio

Una delle principali fonti di inquinamento acustico, infatti, deriva dal calpestio, ossia l’insieme dei rumori provocati dall’impatto per calpestamento con il rivestimento del pavimento.

Se il soffitto e i pavimenti della propria abitazione non riescono a filtrare i rumori provenienti dagli ambienti adiacenti, probabilmente è necessario un intervento tecnico per migliorare le prestazioni acustiche di entrambe le strutture. Va tenuto presente che il rumore da calpestio, in base al D.P.C.M. 5 dicembre 1997, rappresenta un valore ben definito, misurabile per mezzo di appositi strumenti (un dispositivo che riproduce il calpestio e un microfono che registra l’emissione sonora). Pertanto, una volta rilevato che la casa non è in grado di filtrare rumori anche al di sotto dei limiti di legge, bisogna adottare soluzioni specifiche.

Isolamento calpestio

Soluzioni per l’isolamento acustico

Per ottenere un adeguato isolamento acustico, è possibile scegliere tra una serie di soluzioni tecniche diverse. Nella maggior parte dei casi, si tratta di frapporre un materiale resiliente, in grado di assorbire i rumori provenienti da una sorgente esterna alla casa. Tale materiale può essere collocato al di sotto della pavimentazione (pavimento flottante) o del massetto (massetto galleggiante); in alternativa, da una controsoffittatura a secco, purché realizzata con un materiale in grado di incrementare il tasso di isolamento acustico. Ciascuna di queste soluzioni può essere integrata con un’altra, così da ottenere un maggiore effetto isolante.

La normativa di riferimento

A differenza di quanto si possa pensare, in Italia esistono precise disposizioni di legge inerenti al rumore da calpestio che, per salvaguardare il comfort dell’abitabilità e la bontà del quieto vivere, non deve superare determinati limiti. Il D.P.C.M. 5 dicembre 1997 (“Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”) individua una serie di “valori limite delle grandezze che determinano i requisiti acustici passivi dei componenti degli edifici e delle sorgenti sonore interne” per “ridurre l’esposizione umana al rumore”. Al tale scopo sono indicati dei valori limite che determinano i requisiti acustici passivi dei componenti degli edifici e delle sorgenti sonore interne, definiti nell’Allegato A del DPCM.

La grandezza di riferimento per il calpestio è il valore di L’n,w da determinare con misurazioni direttamente in opera. Per le abitazioni private (categoria A), il decreto prevede una soglia limite di 63 L’n,w.

 I prodotti Saint-Gobain Italia per l’isolamento da calpestio

Come già accennato, l’insonorizzazione di un ambiente (limitatamente a soffitti e pavimenti) viene realizzata tramite l’impiego di materiali isolanti e fonoassorbenti, da applicare al di sopra del massetto o sotto la pavimentazione, come ad esempio la lana di vetro o i tessuti in fibra sintetica. Affinché il risultato finale sia soddisfacente e il livello di insonorizzazione adeguato, è bene optare per prodotti di qualità, in grado di apportare un netto miglioramento dell’isolamento acustico al rumore di calpestio, come ad esempio Bituver Fonas 31 oppure Isover Ekosol 4+ N.

Il primo è un isolante costituito da un tessuto non tessuto di poliestere ad alta grammatura, impregnato da una speciale miscela bituminosa appositamente studiata per conferire al prodotto una posa facile e veloce. Il prodotto è dotato di una cimosa su un bordo e di una banda autoadesiva sull’altro per l’esecuzione delle giunzioni.

Il secondo è un pannello in lana di vetro non rivestito, in grado di garantire non solo l’isolamento acustico ma anche quello termico di soffitti e pavimentazioni. La presenza di leganti derivati da materie prime rinnovabili fa sì che risponda anche a numerosi parametri di sostenibilità.

Entrambi sono accompagnati da rapporti di prova che indicano le misurazioni in opera realizzate in diversi cantieri sul territorio italiano.

La scelta del prodotto da utilizzare deve essere affidata a figure esperte e qualificate, in possesso delle competenze e della strumentazione necessaria per valutare le caratteristiche strutturali della casa e individuare la soluzione più adeguata per migliorare l’isolamento acustico degli ambienti. Se, ad esempio, gli interventi di insonorizzazione vengono eseguiti durante lavori di ristrutturazione, un tecnico specializzato dovrà effettuare appositi rilievi fonometrici, per quantificare i livelli di inquinamento acustico da calpestio ed individuare la soluzione migliore.