Cosa sapere sul ripristino del calcestruzzo ammalorato | SG-LifeUpgrade Skip to content

Tutto quello che devi sapere sul ripristino del calcestruzzo ammalorato

Il calcestruzzo è uno dei materiali più utilizzati in edilizia: è economico e si caratterizza per la velocità di messa in opera e la facilità di utilizzo.

Ma quanto è resistente e durabile il calcestruzzo? Gli agenti esterni possono essere particolarmente aggressivi, soprattutto se combinati tra loro, e portare a notevoli danni al calcestruzzo, causando gravi conseguenze sulla sicurezza e l’integrità delle costruzioni. Pertanto, è essenziale sottoporre regolarmente le strutture a ispezioni e valutazioni per individuare eventuali problemi e, in caso fosse necessario, intraprendere azioni tempestive di ripristino del calcestruzzo ammalorato, per garantire una lunga vita a edifici e infrastrutture.

Quali sono le cause del deterioramento del calcestruzzo

Per il corretto ripristino del calcestruzzo ammalorato è fondamentale comprendere cosa ha causato i danni, così da poter definire le migliori azioni correttive. Le principali cause di deterioramento del calcestruzzo sono:

  • Una cattiva esecuzione, probabilmente la causa più diffusa in Italia. Una cattiva realizzazione può comprendere la scelta di materiali economici di qualità non eccelsa, ma anche una scarsa cura nei getti e nelle riprese di getto, una presenza eccessiva di acqua negli impasti, l’assenza di vibratura, la progettazione di armature molto fitte, l’assenza di sgocciolatoi che agevolino il ristagno di elementi aggressivi.
  • Gli agenti atmosferici a cui gli edifici sono costantemente esposti. L’esposizione prolungata a fenomeni climatici come pioggia, gelo, neve e calore intenso, infatti, può causare la disgregazione superficiale del calcestruzzo. Inoltre, le variazioni di temperatura possono creare tensioni interne nel materiale, portando alla formazione di crepe e fenditure.
  • Gli agenti chimici e aggressivi presenti nell’ambiente (acque sotterranee, sale impiegato per il disgelo, cloruri e solfati provenienti) e che possono penetrare nel calcestruzzo causano dei danni come corrosioni, rigonfiamenti e formazione di efflorescenze.
  • Le infiltrazioni d’acqua, particolarmente insidiose da riconoscere tempestivamente, possono causare fenomeni di corrosione delle armature e compromettere la stabilità strutturale dell’elemento in calcestruzzo.
  • I carichi strutturali eccessivi su una struttura in calcestruzzo, dati da carico statico o dinamico, possono causare la comparsa di fessure e deformazioni, compromettendo la capacità della struttura di sostenere il peso in modo sicuro.
  • I processi di carbonatazione dovuti all’anidride carbonica presente nell’aria. La reazione chimica tra anidride carbonica e calce del cemento, infatti, inizia in superficie per poi progredire all’interno del calcestruzzo, abbassandone il pH e causando la corrosione delle armature protette dall’alcalinità del cemento nuovo.

risanamento calcestruzzo

Diagnosi del calcestruzzo ammalorato e tipologie di ripristino

La diagnosi accurata di calcestruzzo ammalorato è fondamentale per affrontare il problema in modo efficace e definire le giuste azioni correttive. Una valutazione approfondita delle condizioni del calcestruzzo consente di individuare le aree colpite dal deterioramento e di determinare il grado dei danni presenti. La diagnosi può avvenire con semplici ispezioni visive che forniscono una panoramica iniziale delle aree e che possono stabilire se è necessario proseguire con ulteriori analisi. Si passa poi a prove non distruttive da effettuare con metodologie diagnostiche che permettono di ottenere informazioni sullo stato del calcestruzzo senza danneggiare la struttura; oppure a carotaggi e prove distruttive, per i casi più complessi, che permettono di prelevare campioni di calcestruzzo dalle zone sospette per analizzarne la composizione e le proprietà. Sebbene distruttive, queste prove forniscono dati più accurati sulle caratteristiche del calcestruzzo e la sua resistenza. La successiva analisi dei materiali, come test di resistenza, analisi chimiche e indagini petrografiche, permettono di comprendere la composizione del calcestruzzo e i meccanismi di deterioramento.

A conclusione delle indagini si definisce quale tipologia di ripristino del calcestruzzo ammalorato è necessario apportare. Il ripristino, infatti, può essere corticale o strutturale.

Il ripristino corticale si concentra principalmente sulla superficie del calcestruzzo, intervenendo per riparare danni superficiali, crepe e scagliamenti. Questa tecnica permette di migliorare l’estetica dell’edificio e protegge il materiale dai danni atmosferici e da ulteriori degradazioni superficiali.

Il ripristino strutturale, invece, si concentra sulla riparazione delle componenti interne del calcestruzzo danneggiato. Questa tecnica di ripristino del calcestruzzo ammalorato è rivolta a risolvere problemi strutturali più gravi, come la corrosione delle armature, le fessurazioni profonde o la perdita significativa di resistenza. L’obiettivo principale del ripristino strutturale è garantire la stabilità e la sicurezza delle costruzioni, preservandone la capacità portante e prolungandone la durata nel tempo.

Come ripristinare il calcestruzzo

Una volta individuate le cause e l’entità del danno, è possibile procedere con le azioni di risanamento del calcestruzzo.

  1. Preparazione della superficie: prima di procedere con il ripristino, è fondamentale preparare adeguatamente la superficie del calcestruzzo, ciò include la rimozione di eventuali detriti, polvere, residui di vernice o pittura, nonché la pulizia accurata delle zone ammalorate. Una superficie pulita e ben preparata garantirà una migliore adesione dei materiali di ripristino.
  2. Scelta dei materiali di ripristino: una volta preparata la superficie, è necessario selezionare i materiali di ripristino più adatti. Le malte per il ripristino del calcestruzzo offrono eccellenti proprietà adesive e meccaniche, consentendo di riparare in modo efficace le zone danneggiate. È importante scegliere prodotti di qualità e rispondenti alle esigenze specifiche della situazione, come webertec ripara ultra, l’innovativa malta di Saint-Gobain Italia, specifica per il ripristino del calcestruzzo. Grazie alla sua formula avanzata e alle prestazioni superiori offre un’efficace protezione e rinforzo delle strutture in calcestruzzo danneggiate, garantendo una riparazione durevole e affidabile nel tempo.
  3. Applicazione dei materiali di ripristino: l’applicazione delle malte di ripristino deve essere eseguita seguendo le istruzioni del produttore e con attenzione ai dettagli. Per applicare correttamente la malta webertec ripara ultra, è necessario inumidire la zona da ripristinare e procedere con una cazzuola, cercando di garantire una distribuzione uniforme e un’adeguata copertura delle zone ammalorate, aiutandosi con un asse di legno e un frattazzo con spugna leggermente umido.
  4. Livellamento e rifinitura: dopo l’applicazione della malta per il ripristino del calcestruzzo, è necessario livellare e rasare la superficie con un rasante specifico per ottenere un aspetto uniforme e un’adeguata aderenza. Una volta che il rasante è asciutto è possibile applicare un primer e poi tinteggiare.

Al termine delle azioni di ripristino del calcestruzzo è buona pratica programmare degli interventi di verifica e, se necessario, di manutenzione ordinaria, soprattutto su elementi di carattere strutturare come travi e pilastri.

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