Interni ispirati alla natura: spunti di design organico

design organico

Nel mondo del design d’interni, il trend del design organico sta guadagnando sempre più terreno, portando una ventata di freschezza e armonia nelle case di tutto il mondo. Questa tendenza, ispirata alla natura e alle forme organiche, trasforma gli spazi in oasi di tranquillità e benessere: il design organico, infatti, non è solo un trend passeggero ma rappresenta una filosofia duratura. Le sue radici, che affondano nella necessità di mantenere una connessione con la natura e di creare armonia visiva, lo rendono attraente per chi cerca un ambiente che favorisca il benessere e la serenità.

Design organico: alla ricerca dell’armonia naturale

Il design organico è un approccio al design d’interni che si ispira alla natura e alle sue forme, colori e materia. L’idea principale è infatti quella di creare un ambiente che richiami la bellezza e l’armonia dei processi naturali, fornendo al contempo comfort e funzionalità. Le principali caratteristiche dell’organic design includono:

  • Forme fluide e curve: le linee rette e gli angoli netti lasciano spazio a forme fluide e curve che richiamano le forme naturali, come le foglie, le rocce scavate dagli agenti atmosferici, le onde del mare. Queste curve possono essere integrate nell’architettura degli spazi, nei mobili e negli elementi decorativi. Le pareti curve in cartongesso, ad esempio, sono sempre più richieste e realizzate nei progetti di ristrutturazione degli interni di case e altri ambienti.
  • Materiali naturali: la scelta dei materiali è essenziale nel design organico. Legno, pietra, vetro e tessuti naturali come il lino e il cotone sono spesso utilizzati per creare una connessione con la natura.
  • Illuminazione calda: l’illuminazione di una casa svolge un ruolo cruciale per renderla accogliente e confortevole. Le lampade con luce calda, infatti, creano un’atmosfera invitante e rilassante, che somiglia alla luce naturale.

palette design organico

Le palette colori per una casa ispirata alla natura

La scelta dei colori delle pareti e degli elementi d’arredo è un elemento cruciale nel design organico, in quanto contribuisce a creare un’atmosfera che richiama la natura e promuove il benessere, anche con un semplice colpo d’occhio.

I colori più utilizzati per le pareti di casa nelle palette del design organico sono:

  • le tonalità neutre, come il beige e il grigio. Questi colori forniscono una base neutra e versatile su cui è possibile aggiungere tocchi di colore ispirati a specifici elementi naturali;
  • il verde, sicuramente uno dei colori più emblematici del design organico poiché richiama direttamente la natura, le piante, i prati… Può variare dalle tonalità chiare e fresche del verde menta alle tonalità più profonde e ricche del verde foresta;
  • i colori terrosi come il marrone, il terracotta, l’ocra e i rossi caldi, sono spesso utilizzati nel design organico. Queste tonalità ricordano la terra, il legno e le rocce e permettono di creare un’atmosfera avvolgente e rassicurante;
  • le sfumature di azzurro e di blu, che richiamano l’acqua e il cielo, perfette per le stanze in cui si cerca una sensazione di calma e relax;
  • il bianco, spesso è utilizzato come colore principale, in quanto associato alla purezza, alla luce e alla semplicità. Il bianco crea spazi ariosi e luminosi, ideali per promuovere una sensazione di calma.

Nel design ispirato alla natura, inoltre, le pareti di colore neutro vengono spesso affiancate ad accenni di colore acceso: un soggiorno tinteggiato di bianco può essere caratterizzato da una parete verde foresta, una cucina con le pareti beige si può affiancare ad elementi terracotta, un bagno può diventare accogliente e rilassante grazie all’accostamento di grigio roccia e azzurro mare.

Le idropitture Weber: i colori migliori per uno stile organico

Scegliere prodotti di qualità è fondamentale per avere ambienti interni confortevoli e sicuri. La linea di idropitture per interni weberpaint di Saint-Gobain Italia offre numerosi prodotti di alta qualità sia per professionisti sia per appassionati di fai da te. I prodotti weberpaint sono versatili, facili da usare e tinteggiabili in oltre 1950 colori tramite il sistema tintometrico webercolorlook, che permette di trovare l’esatta tonalità che si sta cercando.

La linea weberpaint offre nuovi prodotti per interni pensate per finiture diverse per tipologia e ambiti di impiego:

  • weberpaint gypsum: idropittura per interni specifica per cartongesso ad adesione diretta, ottimo ancoraggio e adesione al cartongesso anche senza l’applicazione del fissativo.
  • weberpaint cover plus: idropittura per interni professionale, caratterizzata da alto potere coprente e ottima permeabilità al vapore acqueo. Permette di ottenere finiture uniformi molto opache; inoltre, l’elevato punto di bianco conferisce luminosità agli ambienti.
  • weberpaint defence: idropittura traspirante ad elevata copertura resistente all’aggressione di muffe e funghi. Ideale per ambienti con elevata umidità dell’aria e predisposti alla formazione di muffe in quanto dotata di additivi specifici ad ampio spettro che agiscono in prevenzione.

Come ripristinare il cappotto esterno di un edificio

ripristino cappotto esterno

Il cappotto esterno, noto anche come sistema di isolamento termico a cappotto (ETICS), è una soluzione ampiamente utilizzata per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, riducendo la dispersione di calore verso l’esterno durante il periodo invernale e la trasmissione del calore verso l’interno nel periodo estivo.

Un intervento efficace e durevole deve prevedere:

  • la scelta di un sistema affidabile, composto da prodotti certificati e testati;
  • una progettazione oculata;
  • una posa basata sulla norma UNI/TR 11715 grazie ad installatori specializzati.

Se uno di questi requisiti non viene rispettato è possibile incorrere in problematiche e danni al cappotto esterno già dopo pochi mesi dalla posa, al primo cambio di stagione.

Crepe, cavillature e danni alla rasatura esterna rendono necessario un intervento di ripristino del cappotto esterno, per avere un sistema nuovamente efficiente.

Manutenzione e analisi dello stato del cappotto esterno

Il cappotto esterno è un elemento essenziale per mantenere un ambiente interno confortevole e ridurre i consumi energetici e la sua manutenzione è fondamentale affinché durata ed efficienza di esso si mantengano correttamente nel tempo.

Spesso si pensa, erroneamente, che la posa di un cappotto su un edificio sia un intervento definitivo che non necessiti di particolari accortezze. Invece, la manutenzione dei sistemi a cappotto, così come accade per quella di tutte le altre superfici che fungono da involucro, deve prevedere ispezioni programmate, regolari e costanti, in grado di valutare lo stato del cappotto e, se necessario, di intervenire in modo tempestivo, così da evitare spese di riparazione elevate.

Gli aspetti da monitorare durante le analisi visive riguardano rasatura e finitura:

  • presenza di crepe;
  • rotture, rigonfiamenti, distacchi o altri tipi di danno;
  • tenuta delle connessioni e dei giunti di dilatazione;
  • tenuta all’acqua e pulizia di davanzali, balconi e componenti sporgenti;
  • contaminazione da alghe e funghi.

Le prime analisi visive del cappotto permettono di verificare il comportamento del sistema con il susseguirsi delle stagioni: il primo intervento deve essere programmato già a 4-6 mesi dalla posa, poi a 1 anno dalla chiusura dei lavori, poi ogni 2-3 anni. Le ispezioni successive possono variare a seconda delle caratteristiche dell’edificio, dall’ubicazione, dalla tipologia di materiale utilizzato, dalla natura del rivestimento e dall’intensità del colore scelto.

Tipologie di danno al cappotto esterno

Le analisi periodiche dello stato del sistema d’isolamento a cappotto permettono di rilevare eventuali danni e di comprendere, sulla base della loro entità, quale tipo di intervento di ripristino del cappotto termico è necessario prevedere.

I danni al cappotto possono essere così classificati, in base all’entità:

  • Degrado estetico: dovuto alla proliferazione di muffe, allo scolorimento o alla presenza di microcavillature;
  • Danni di lieve entità: dovuti a scarsa planarità delle superfici, alla presenza di cavillature superficiali superiori a 0,2 mm o all’evidenza della pannellatura in facciata per scarso spessore dello strato di rasatura;
  • Danni di media entità: dovuti a distacchi della rasatura, a rigonfiamenti evidenti o a fessurazioni e crepe di ampiezza superiore a 1 mm;
  • Danni di grave entità: dovuti all’impatto di grandine o a urti accidentali, a crepe o lesioni di un’ampiezza superiore a 2 mm; distacchi dei pannelli o errori gravi di posa in opera e progettazione, che non possono risolversi con interventi di ripristino superficiale.

ripristino cappotto termico

Le soluzioni per il ripristino del cappotto termico

A seconda della tipologia di danno, è necessario stabilire il corretto intervento di recupero e ripristino del cappotto esterno. Gli interventi più frequenti di recupero e manutenzione sono legati a danni non gravi e prevedono il risanamento di piccole crepe e cavillature, grazie all’utilizzo di rasanti specifici per il ripristino del cappotto che consentono di riempire le crepe e di ripristinare la superficie danneggiata in modo uniforme ed esteticamente gradevole; oppure il ripristino della rasatura del cappotto, previa rimozione della rasatura danneggiata.

Per interventi di ripristino del cappotto esterno, anche di media e grave entità, è possibile affidarsi a Saint-Gobain Italia, leader nell’industria delle soluzioni per l’edilizia, che offre soluzioni appositamente progettate per affrontare specificamente i problemi legati al cappotto termico. webertherm renovETICS, infatti, è il sistema senza rimozione, pensato da Saint-Gobain per il ripristino del cappotto. Un sistema certificato e affidabile, che permette di abbattere i costi di rimozione del cappotto danneggiato, e disponibile in due versioni, per adattarsi a tutte le esigenze:

webertherm renovETICS light: una variante leggera, ideale per il ripristino di facciate esterne senza aumentare significativamente il peso complessivo dell’edificio; un sistema con intonaco termoisolante alleggerito con microsfere di EPS webertherm x-light042 e rasante webertherm AP60 TOP;

webertherm renovETICS into: un sistema completo per il ripristino del cappotto termico, in grado di conferire alle superfici su cui è applicato la solidità e la resistenza delle facciate intonacate in modo tradizionale grazie all’applicazione di intonaco fibrato e idrofugato webertherm into e rasante webertherm into finitura.