Massetti radianti: come scegliere | SG-LifeUpgrade Skip to content

Riscaldamento a pavimento: quali massetti radianti scegliere

I sistemi di riscaldamento a pavimento sono tra i sistemi maggiormente apprezzati e utilizzati per le nuove costruzioni e per le ristrutturazioni di edifici residenziali. Con l’evoluzione delle tecniche di costruzione, infatti, la progettazione di un edificio vede sempre più come protagonista la ricerca di soluzioni confortevoli in grado di migliorare la quotidianità di chi abita la casa, in termini di comfort visivo, acustico, termico e di qualità dell’aria.

Per ottenere un buon comfort termico e di qualità dell’aria, i sistemi di riscaldamento a pavimento sono la scelta ideale, infatti garantiscono:

  • una distribuzione omogenea del calore;
  • un ambiente più pulito;
  • l’assenza di polveri nell’aria;
  • una riduzione di problematiche allergiche.

Come progettare un impianto di riscaldamento a pavimento

Esistono in commercio diverse tipologie di sistemi per impianti radianti a pavimento; possono essere costituiti da un pannello isolante opportunamente sagomato in cui vengono alloggiati i tubi per il passaggio dell’acqua, oppure da un sistema ancorato direttamente al sottofondo. I tubi vengono poi ricoperti da idonei massetti radianti che permettono una facile trasmissione del calore e garantiscono adeguate resistenze meccaniche. Successivamente, si procede con la posa della pavimentazione, che deve essere scelta anche in base allo spessore del materiale e alla sua conducibilità termica. Tra i materiali più indicati e utilizzati, troviamo gres porcellanato, parquet, PVC e laminati.

In fase di progettazione è necessario quindi porre attenzione a tutti gli elementi che compongono l’impianto, in particolare alle caratteristiche del massetto radiante, che può impattare sull’efficienza del sistema radiante.

Massetti radianti: cosa sono? E a cosa servono?

Il massetto, negli impianti radianti a pavimento, costituisce una componente funzionale particolarmente importante: viene collocato sopra un impianto di riscaldamento a pavimento e funge da supporto alla pavimentazione, ripartisce i carichi applicati al pavimento e veicola il calore dai tubi dell’impianto radiante, fino al pavimento. È quindi necessario verificare che il massetto rispetti alcuni requisiti fondamentali come planarità, assenza di crepe, resistenza meccanica e stabilità dimensionale per poter procedere con una posa di qualità.

In fase di progettazione, è inoltre necessario tenere conto di specifici riferimenti normativi sui massetti radianti, in particolare delle norme UNI EN 11855 e UNI EN 1264. Quest’ultima è una norma di prodotto che definisce i requisiti e le prestazioni dei sistemi radianti che i produttori devono seguire ed è stata oggetto di revisione nel corso del 2021. Tra le principali modifiche è da segnalare la definizione di tutte le tipologie di sistema radiante a bassa inerzia e basso spessore (anche senza isolante).

Alcune parti della norma approfondiscono i dettagli di installazione e le caratteristiche che deve avere la progettazione del massetto destinato a rivestire l’impianto radiante a pavimento. Ad esempio, per i massetti cementizi, per natura più soggetti a ritiri idraulici, destinati all’applicazione di rivestimenti in pietra o in ceramica, la norma stabilisce che le zone delimitate da giunti di dilatazione non devono superare i 40 metri quadrati di area e una lunghezza massima di 8 metri. Nel caso di ambienti rettangolari, le zone delimitate da giunti possono superare queste dimensioni, ma con un rapporto massimo sulla lunghezza pari a 2:1.

Un altro punto rilevante della norma definisce lo spessore del massetto sopra tubo o bugna: lo spessore minimo di 30 mm sopra il tubo si applica ai massetti cementizi; in caso di massetti speciali, invece, tale spessore può essere derogato. Pertanto tutti i prodotti specifici dovranno indicare in scheda tecnica quale sia lo spessore minimo sopra il tubo. Lo spessore, infatti, è un aspetto molto importante nella progettazione di un massetto radiante e deve essere calcolato in base alla resistenza meccanica del massetto (in modo particolare la resistenza a flessione), la resistenza a compressione del pannello isolante e la destinazione d’uso dei locali.

Le soluzioni autolivellanti Saint-Gobain

La gamma di massetti Saint-Gobain Italia è composta da prodotti studiati appositamente per l’applicazione sugli impianti a pannelli radianti, con caratteristiche peculiari che si adattano ad ogni esigenza.

weberfloor level 250 è un massetto fluido autolivellante a base di anidrite ad elevata purezza e a ritiro quasi nullo, ideale per le applicazioni in interno in ambito residenziale e commerciale leggero, anche in caso di grandi superfici. Il prodotto è specifico per l’applicazione su sistemi radianti a pavimento a basso spessore di ultima generazione sia ancorati al sottofondo sia con pannello isolante e consente una distribuzione omogenea del calore in superficie.

weberfloor alfa 300 è un massetto fluido autolivellante a base di gesso alfa naturale, ad altissime prestazioni, pensato per applicazioni in interno in ambito residenziale e terziario, anche in caso di grandi superfici, adatto anche in caso di pavimentazioni destinate ad elevato traffico pedonale o al passaggio di carrelli elevatori per movimentazione merci. Grazie alla sua elevata fluidità è ideale per applicazioni su sistemi radianti a pavimento a basso spessore di ultima generazione sia ancorati al sottofondo sia con pannello isolante.

Entrambi i prodotti permettono di ottenere importanti vantaggi di utilizzo:

  • la posa non richiede l’utilizzo di rete metalliche o primer prima dell’applicazione delle colle deformabili S1 ed S2 della linea webercol;
  • sono utilizzabili su qualsiasi tipologia di impianto radiante;
  • assicurano un peso inferiore sul solaio pari a -100% rispetto ai sistemi tradizionali;
  • si caratterizzano per bassa inerzia, in modo da consentire una rapida messa a regime dell’impianto;
  • sono prodotti ecologici, che permettono di ridurre l’impatto ambientale del progetto;
  • sono certificati secondo la normativa europea EN 13813 e hanno ottenuto il marchio GEV_EMICODE: sono classificati, sulla base delle loro emissioni, come EC 1PLUS, ovvero la classe Premium che fissa nuovi criteri ancora più severi.

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