Cappotto termico in lana di vetro: caldi d’inverno, freschi d’estate, sicuri nei confronti degli incendi esterni, isolati dai rumori, sostenibili

cappotto termico

Cappotto termico o isolamento a cappotto, è la definizione di un sistema d’isolamento termico composto da una serie di materiali. Questi vengono applicati esternamente sulle facciate degli edifici, in maniera stratificata, facendo appunto, da cappotto.

Il cappotto in lana di vetro permette di abbinare tutta una serie di caratteristiche e prestazioni in un’unica soluzione.

Lo scopo principale è l’isolamento termico delle pareti perimetrali dell’edificio, sia dal caldo sia dal freddo. L’isolamento continuo esterno permette di correggere i ponti termici, e anche di minimizzare il rischio di condensa, sfruttando la capacità di accumulo termico della parete e riducendo gli sbalzi termici, considerando inoltre l’elevata traspirabilità della lana di vetro.

La scelta di isolare un edificio dall’esterno, invece di intervenire con soluzioni termo-isolanti dall’interno, consente di ottenere le migliori prestazioni senza togliere spazio all’ambiente interno.

Il sistema a cappotto in lana di vetro oltre ad isolare termicamente un edificio, offre la migliore sicurezza in caso di incendi che potrebbero svilupparsi o propagarsi in facciata, essendo la lana di vetro incombustibile.

Inoltre, permette di incrementare l’isolamento acustico delle pareti, proteggendoci dai rumori esterni.

Senza dimenticare l’aspetto di sostenibilità ambientale: la lana di vetro è prodotta con un’elevata quantità di materiale riciclato.

Non esiste uno spessore standard del cappotto termico, può essere definito in relazione agli obiettivi energetici e di isolamento che si ha bisogno di raggiungere.

isolamento a cappotto

Quali sono i vantaggi del cappotto termico in lana di vetro?

Avere una casa ben isolata termicamente comporta una serie di vantaggi, uno di questi è il comfort interno, ossia la sensazione di benessere che si prova all’interno degli spazi di casa. Gli altri importanti vantaggi del cappotto termico sono:

  • La riduzione della dispersione termica dall’interno verso l’esterno per tutto l’arco dell’anno.
  • La riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti.
  • La sicurezza in caso di incendio
  • L’eliminazione di muffe e condense impedendo recidive, sulle pareti interne, grazie all’isolamento continuo dei muri perimetralie alla traspirabilità della lana di vetro. Ciò rende l’aria, negli ambienti di casa, più salubre.
  • La valorizzazione dell’immobile che fornisce prestazioni energetiche migliori.
  • Il prolungamento della vita dell’edificio. Il cappotto termico, infatti, protegge le facciate dagli agenti atmosferici, rendendo stabili più a lungo i pigmenti usati nelle coloriture.
  • L’isolamento acustico che, unitamente a quello termico, contribuisce a rendere più confortevoli gli spazi abitativi.

Le soluzioni Saint-Gobain per l’isolamento a cappotto in lana di vetro.

In fatto di isolamento e comfort abitativo, Saint-Gobain propone soluzioni appartenenti principalmente a due brand della sua famiglia: Isover e Weber.

webertherm comfort G3 con pannello in lana webertherm LV034/ ISOVER CLIMA34 G3 è tra le soluzioni tecniche più vantaggiose in termini di prestazioni nell’ambito dei cappotti termici dall’esterno, e presenta specifiche caratteristiche che ne consentono l’applicazione in differenti condizioni e tipologie costruttive. Garantisce un isolamento efficace contro il freddo, il caldo, il rumore e il fuoco. Questo sistema contribuisce in maniera importante al rispetto dell’ambiente perché il pannello in lana di vetro è prodotto per oltre il 66% da materiale riciclato.

webertherm robusto universal, a differenza dei tradizionali sistemi a cappotto, consente un’ampia scelta di finiture, permettendo rivestimenti finora incompatibili con il cappotto termico. Dunque, massima libertà estetica per la facciata dell’edificio.

isolamento a cappotto

Le ulteriori soluzioni Saint-Gobain per l’isolamento a cappotto.

Oltre al sistema a cappotto in lana di vetro, Saint-Gobain attraverso il brand Weber può proporre soluzioni alternative di materiali isolanti impiegati per il cappotto termico.

Le resine fenoliche sono impiegate quando abbiamo problemi ad ispessire le pareti, infatti, le resine permettono di ridurre fino al 40% lo spessore del pannello isolante, oltre ad assicurare elevato potere isolante e buona reazione al fuoco.

webertherm plus ultra, una delle soluzioni più performanti dal punto di vista di isolamento termico che adotta pannelli isolanti in resina fenolica ad elevate prestazioni e durabilità. È indicato laddove si vogliano mantenere spessori ridotti fino al 40%.

ll sistema a cappotto termico che utilizza pannelli EPS è funzionale, versatile e con un buon rapporto qualità/prezzo. Prevede l’impiego di lastre in polistirene espanso sinterizzato, leggere e semplici da lavorare.

webertherm family white impiega il polistirene espanso in differenti tipologie di sistemi che differiscono per caratteristiche e stratigrafia. Si tratta del sistema più comune di cappotto termico, finito con un rivestimento colorato a spessore.

webertherm family black adotta un pannello in EPS, addizionato di grafite che ne migliora la resistenza termica di circa il 10%.

Il cappotto termico, in generale, può essere rifinito con rivestimenti colorati di diversa natura o perfino con rivestimenti ceramici. Alcune tipologie di cappotto possono essere solo pitturate o rivestite con rivestimenti pesanti quali la pietra o la ceramica di grande formato.

webertherm tile consente, con pannelli in EPS bianco o grafitato, di poter applicare in facciata con rivestimenti ceramici e/o listelli faccia a vista.

Cappotto termico: efficientamento energetico e detrazioni fiscali.

La coibentazione termica delle pareti, tramite l’applicazione di un sistema a cappotto, rimane ad oggi l’intervento edile che gode di diverse e convenienti agevolazioni fiscali.
Infatti, la posa in opera di un cappotto termico rientra negli interventi di riqualificazione energetica. Dunque, sarà possibile approfittare delle detrazioni fiscali vigenti previste fino al 31 gennaio 2025.

SuperBONUS 110%: tutto quello che c’è da sapere

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Gli incentivi fiscali messi a disposizione dallo Stato, come il SuperBONUS 110% e l’EcoBONUS rappresentano una grande opportunità per rinnovare, riducendo contemporaneamente l’impatto economico.

Infatti, il SuperBONUS 110%, permette di detrarre del 110% le spese sostenute per interventi di efficientamento energetico e di riduzione del rischio sismico negli edifici esistenti, dunque non di nuova costruzione.

Viviamo un periodo di grandi trasformazioni, con importanti cambiamenti climatici, nuove leggi e regolamenti da rispettare. In un contesto con un patrimonio edilizio datato, si presenta la necessità di riqualificarlo per garantire la sicurezza e il benessere degli abitanti.

Saint-Gobain Italia, affianca i propri clienti nella scelta delle migliori soluzioni per la ristrutturazione e rivalorizzazione di qualsiasi tipologia di edificio, per renderlo più sicuro, più efficiente e più bello. Insomma, per garantire il più alto comfort abitativo.

ecobonus

Che cos’è il SuperBONUS 110%?

Il SuperBONUS 110% consiste in un incentivo statale, sotto forma di detrazione fiscale del 110%, per le spese di efficientamento energetico e riduzione rischio sismico di edifici esistenti. Cioè tutti quegli interventi che vanno a migliorare l’efficienza energetica di edifici e abitazioni indipendenti, o che ne riducono il rischio sismico.

Con il SuperBONUS si ha la possibilità di ristrutturare a costo zero, recuperando l’importo speso nell’arco dei successivi 5 anni o beneficiando dello sconto in fattura o della cessione del credito.

Scopriamo insieme per chi è possibile accedere allo sconto in fattura e alla cessione del credito oltre che tutti gli interventi di ristrutturazione contemplati.

Chi può usufruire della detrazione?

Il SuperBONUS 110% può essere applicato agli interventi effettuati in condomìni, edifici unifamiliari oppure unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari con uno o più accessi autonomi dall’esterno. Le abitazioni possono essere adibite sia ad abitazione principale che a seconda casa, a patto che si intervenga su un massimo di due unità immobiliari fermo restando il riconoscimento delle detrazioni per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio.

Potranno beneficiare di questo incentivo:

  • i condomìni
  • le persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni
  • gli Istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati, su immobili di loro proprietà o gestiti per conto del
  • Comune
  • le Cooperative di abitazione per interventi realizzati su immobili di loro proprietà o assegnati in godimento ai soci.
  • le organizzazioni non lucrative di utilità sociale
  • le associazioni e società sportive dilettantistiche

Per i condomìni, SuperBONUS 110% prevede interventi per il cappotto termico e la sostituzione degli impianti centralizzati ed autonomi di climatizzazione invernale. Questo a prescindere dalla tipologia di immobili di cui si compone (abitazioni principali o secondarie, studi, negozi).

Non riguarda gli immobili delle imprese, gli uffici utilizzati per lo svolgimento della professione, quindi tutti i soggetti IRES, a meno che tali immobili non facciano parte di un condominio che realizza i suddetti lavori agevolati.

Ciò significa che:

  • Se si vuole ristrutturare un singolo appartamento in un condominio non è possibile accedere al bonus salvo che i lavori non avvengano congiuntamente con gli interventi trainanti effettuati a livello condominiale.
  • Se si vuole ristrutturare un immobile indipendente, si può accedere al SuperBONUS effettuando uno degli interventi trainanti, con possibile abbinamento ad ulteriori opere riconosciute da Ecobonus.
  • Il bonus non contempla la ristrutturazione di locali intestati ad un’attività commerciale, studio, o simili; fermo restando il riconoscimento delle detrazioni per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio.

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Gli interventi ammessi dal SuperBONUS 110%

Il SuperBONUS 110% è fruibile per gli interventi strutturali di riqualificazione energetica o di misure antisismiche. Esso comprende tutte le spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, prevedendo la ripartizione in 5 rate di pari importo.

Con le soluzioni Saint-Gobain è possibile usufruire di tale possibilità effettuando:

  • Isolamento termico delle superfici opache che riguardano l’involucro dell’edificio per almeno il 25% della superficie totale, con anche la possibilità di intervenire sulle superfici inclinate, quindi le coperture. Il limite di spesa è pari a 50.000 € per quanto riguarda gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari all’interno di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno. Il limite di spesa si abbassa a € 40.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari in caso di edifici composti da 2 a 8 unità immobiliari e € 30.000 nel caso di edifici composti da più di 8 unità immobiliari. Ad esempio, tra questi interventi è contemplato il sistema di isolamento a cappotto.
  • Lavori antisismici su edifici situati nelle zone a rischio sismico 1, 2 e 3. L’efficacia degli interventi sarà osservata dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico secondo le rispettive competenze professionali.

Tali figure attesteranno anche la corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi effettuati.

La condizione necessaria è che gli interventi apportino un miglioramento di almeno due classi energetiche oppure il raggiungimento della classe energetica più alta, se due non è possibile. Tale efficientamento dovrà essere valutato mediante l’Attestato delle Prestazioni Energetiche (APE) rilasciato da un tecnico abilitato.

Come utilizzare l’agevolazione fiscale?

Una delle principali novità del SuperBONUS 110% è il ritorno dello sconto in fattura, limitato dalla scorsa Manovra soltanto a grandi lavori in condominio. Inoltre, vi è la possibilità di cessione del credito anche alle banche, e non solo da parte di soggetti incapienti. La detrazione prevista copre l’intero importo della spesa sostenuta, con una “percentuale di ritorno” per il contribuente.

L’obiettivo è consentire alle famiglie di fare lavori in casa a costo zero, sfruttando una tra le seguenti modalità:

  • Cedendo il credito di imposta ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito con facoltà di successiva cessione, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari.
  • Ottenendo lo sconto in fattura con un importo massimo non superiore al corrispettivo stesso, che verrà anticipato dal fornitore di beni e servizi relativi agli interventi agevolati. Il fornitore recupera il contributo anticipato sotto forma di credito d’imposta di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successive cessioni di tale credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
  • Usufruendo del bonus in detrazione fiscale per 5 anni, come credito d’imposta, con la dichiarazione dei redditi. I crediti d’imposta sono utilizzati in compensazione nel modello F24, sulla base delle rate residue di detrazione non fruite. Il credito d’imposta è utilizzato in compensazione con la stessa ripartizione in quote annuali con la quale sarebbe stata utilizzata la detrazione. La quota di credito d’imposta non utilizzata nell’anno non può essere usufruita negli anni successivi e non può essere richiesta a rimborso.

Ai fini dell’opzione per la cessione o per lo sconto, il contribuente deve chiedere il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione. Quest’ultima serve per attestare la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta.

Scarica il documento con le soluzioni Saint-Gobain per le agevolazioni fiscali.

 

L’articolo non ha chiarito tutti i tuoi dubbi?

Qui trovi le domande più frequenti sul SuperBONUS 110%:

Scopri le risposte

Eternit mai più! Come neutralizzare l’amianto grazie all’incapsulamento.

incapsulamento amianto

L’incapsulamento dell’amianto è una tecnica di bonifica che prevede la stesura di prodotti specifici sulla copertura, senza l’intervento di rimozione. Si presuppone l’utilizzo di prodotti che prevedono la normativa approvata con Decreto del Ministero della Sanità del 20 agosto 1999.

Vediamo come poter rispettare questi obblighi e come materialmente puoi fare per proteggerti.

Quali sono le regole da rispettare per l’incapsulamento dell’amianto?

In passato, l’amianto, anche conosciuto come eternit, era utilizzato nei prodotti a base cementizia. Quindi sulle lastre delle coperture dei fabbricati o delle case. E questo non a caso, viste le sue caratteristiche di durata, versatilità e basso costo. Tuttavia, il suo impiego è stato vietato con la Legge 257/1992, perché ritenuto materiale inquinante. Da qui la necessità di rimuoverlo oppure di procedere ad un’operazione di incapsulamento dell’amianto.

Se sei proprietario di un edificio dove è ancora presente, ci sono degli obblighi da rispettare. Infatti, la legge impone una valutazione preliminare dell’effettiva presenza di amianto. Inoltre, se necessario, anche un’analisi più approfondita effettuata da specialisti esterni. Una volta accertata la presenza di amianto, è necessario eseguire una specifica valutazione del rischio per la salute e del suo stato. Soprattutto deve essere valutato se esistono condizioni particolari che potrebbero facilitare la dispersione delle fibre.

Dopo questo primo step occorre censire il bene contenente amianto, indicando dove si trova e qual è lo stato di conservazione. Quindi, eventualmente, procedere all’incapsulamento dell’amianto presente all’interno dell’edifico. Questo censimento deve essere effettuato presso la ASL di competenza. Insomma occorre fare un vero e proprio inventario.

incapsulamento amianto

I materiali per procedere all’incapsulamento

Per passare all’operazione di incapsulamento dell’amianto bisogna essenzialmente seguire due fasi principali:

  1. la prima prevede la stesura del primer penetrante fissativo weberprim PF15 amianto. La sua principale funzione è penetrare in profondità nella superficie della lastra di amianto creando una superficie compatta per la posa del prodotto successivo.
  2. la seconda (dopo 12-24 ore) consiste nell’applicazione del prodotto incapsulante weberdry pronto 24, guaina liquida impermeabilizzante elastomerica, in 2 mani di colore diverso l’una dall’altra.

Naturalmente, per una corretta operazione di incapsulamento dell’amianto è sempre necessario affidarsi ad imprese specializzate che possano garantirti la massima efficacia.

Invisibili o con colori accesi e contrastanti: le fughe del pavimento sono l’elemento d’arredo che fa la differenza.

fughe pavimento

Stai scegliendo il pavimento della tua casa ma hai qualche dubbio sulle fughe? Ecco alcuni consigli di specialisti del settore, che sapranno rispondere alle tue domande e consigliarti sul tipo di fughe del pavimento e il fugante da utilizzare in base allo spessore ed al formato della piastrella scelta.

A cosa servono le fughe del pavimento?

Le fughe del pavimento sono uno spazio elastico tra una lastra e l’altra. Esse servono per poter assorbire le tensioni e i movimenti del sottofondo, dovute a variazioni di temperatura o assestamenti strutturali dell’edificio. Quindi, rivestono un ruolo molto importante e diventano parte integrante del progetto, concorrendo a definire sia l’aspetto estetico sia le prestazioni tecniche della superficie. Per realizzarle, le piastrelle devono essere posate considerando uno spessore minimo tra una mattonella e l’altra di 1,5-2 mm. Inoltre, la scelta dell’ampiezza delle fughe (che può variare in media da 1 a 3 mm) e del materiale di riempimento riveste un’importanza decisiva.

Quindi, bisogna fare una scelta importante per decidere quali fughe del pavimento utilizzare.

fughe pavimento

Piastrella rettificate oppure no?

La rettifica è un processo che riguarda i bordi della piastrella, squadrati attraverso un procedimento meccanico che rende le piastrelle tutte della stessa dimensione. Le piastrelle rettificate sono posabili con fuga minima consigliata 2 mm, cosicché la superficie abbia un effetto materico continuo e molto moderno. Invece, le piastrelle non rettificate hanno i bordi naturali da pressa, e richiedono una fuga più ampia (superiore a 2-3 mm). Questo fa sì di avere il classico effetto tradizionale, molto in uso negli anni ‘80-‘90.

Saint-Gobain Italia, con il marchio Weber, propone una gamma completa di fughe del pavimento e di fuganti.

Un sigillante di qualità assicura risultati ottimali indipendentemente dall’ambito di utilizzo. A beneficiarne sono soprattutto gli ambienti solitamente più umidi, ad esempio bagni, cucine e saune. Oppure ambienti soggetti ad aggressioni chimiche causate da prodotti per la pulizia e la disinfezione come in caso di ospedali, laboratori, piscine.

I sigillanti cementizi webercolor basic e webercolor style sono più adatti ad ambienti di tipo residenziale o commerciale sia in interno sia in esterno. Inoltre, offrono un’ampia scelta di colore e un’ottima resistenza all’usura delle fughe del pavimento e agli agenti atmosferici.

Invece, il sigillante epossidico webercolor vision è più indicato nei casi in cui è richiesta una forte resistenza ai detergenti chimici utilizzati in ospedali, cucine industriali, laboratori. Ma sono adatti anche nel caso di applicazione in piscina o centri benessere. Si tratta di un materiale traslucido e rappresenta la soluzione migliore in caso di sigillatura del mosaico vetroso, riuscendo a valorizzare colori e sfumature di ogni singola tesserina. Inoltre è anche impermeabile e antimacchia. Infine, impedisce la formazione di funghi e muffe lungo le fughe del pavimento e mantiene i colori inalterati nel tempo.

Saint-Gobain Italia aderisce al New Deal for Europe

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Lo scorso 30 novembre si è conclusa la raccolta di adesioni alla CEOs Call to Action, l’appello dei leader delle imprese più impegnate nella sostenibilità, rivolto alle istituzioni europee, al mondo delle imprese e della società civile, per affrontare insieme le nuove sfide climatiche e sociali e contribuire alla definizione del New Green Deal della Commissione Europea.
L’iniziativa è stata lanciata da CSR Europe, business network leader per la Corporate Social Responsibility, interlocutore privilegiato della Commissione Europea sulla Sostenibilità, per indirizzare la nuova agenda politica della Presidente Ursula von der Leyen.

Sono stati più di 370 i leader in tutta Europa che hanno dato adesione, affermando il proprio impegno nella transizione verso un modello di business sostenibile. Anche nel nostro Paese l’iniziativa ha ottenuto un successo significativo: 77 CEOs hanno sottoscritto la Call to Action attraverso Fondazione Sodalitas.

Fondazione Sodalitas, come National Partner Organisation di CSR Europe per l’Italia, sviluppa la “CEOs Call to Action: A New Deal for Europe” nel nostro Paese, offrendo ai CEO delle proprie imprese associate l’opportunità di partecipare a questa iniziativa. La Call coinvolgerà i leader delle aziende più avanzate dei 28 Paesi europei nell’impegno a guidare un movimento verso un paradigma di sviluppo sostenibile in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite

Life Upgrade: il nostro mantra.

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Siamo la famiglia Saint-Gobain Italia e crediamo nell’unità e nella passione, ingredienti fondamentali per fare bene il nostro lavoro.

Crediamo nella storia, nelle nuove generazioni, nel valore degli edifici che negli anni sono nati o rinati, con i nostri materiali, attraverso opere di ristrutturazione e tutela.

Crediamo nelle persone e facciamo del nostro del meglio per farle sentire a casa. Lo spazio in cui vivono e lavorano deve essere fonte di ispirazione. Un posto in cui sprigionare talento, energia e passione.

Crediamo nei luoghi, anche in quelli più inospitali. Riusciamo a vedere il loro potenziale e a trasformarli in futuro: funzionale, confortevole e sostenibile. Sostenibile sì, perché crediamo nel rispetto in tutte le sue forme. Quello per l’ambiente ci sta particolarmente a cuore.

Il nostro manifesto.

Life Upgrade concretizza la nostra filosofia: due parole piene di idee e voglia di fare.

I quattro pilastri del manifesto

  1. COMFORT
    Life Upgrade riesce a migliorare il modo di abitare.
    Comfort è una casa pronta a coccolarci col suo tepore nei lunghi inverni e a caricarci di fresca energia nelle estati sempre più calde. Una casa silenziosa o rumorosa, ma piena del rumore che desideriamo ascoltare, che abbraccia qualunque stile di vita, senza costringerci a modificare le nostre abitudini. È un luogo bello, luminoso e accogliente in cui respirare aria pulita senza dover aprire le finestre.
  2. INNOVAZIONE
    Life Upgrade rappresenta nuovi modi di concepire e guardare il mondo. La ricerca costante ci fa compiere ogni anno passi da gigante verso l’innovazione e ad esplorare costantemente il nuovo in fatto di prodotti e tecniche, perché siano più performanti, ottimizzati negli sprechi e sostenibili per l’ambiente. Ogni gamma di prodotto deve rispettare i nostri obiettivi: massima durabilità e ridotto impatto ambientale. È così che creiamo valore per le persone.
  3. SOSTENIBILITÀ
    Life Upgrade è un progetto di sostenibilità. Uno stile di vita che ci impegna quotidianamente per abbattere le emissioni: con materiali a km 0, centri logistici e di produzione dislocati in tutta Italia per ridurre al minimo gli spostamenti su strada, consumi energetici limitati e risparmio di materie prime. La capacità di prevedere e gestire ogni fase della vita di un edificio, ci permette di integrare nel progetto materiali e tecniche in grado di ridurre al massimo l’impatto ambientale della costruzione.
  4. PERSONALITÀ
    Life Upgrade è una casa che ci somiglia, per quel tocco di personalità che tutti possiamo aggiungere ai luoghi che viviamo e amiamo. È la sensazione di pace che proviamo quando siamo a nostro agio, rilassati in un ambiente che riesce sempre a metterci di buonumore.

Le esigenze di chi abiterà gli spazi che creiamo sono importanti, tanto quanto gli elevati requisiti tecnici con cui li costruiamo.

La nostra è la ricerca spasmodica del MULTI COMFORT che abbraccia più aspetti dell’abitare, quello che migliora la vita ogni giorno. Se lo state cercando anche voi, l’avete trovato!

Life Upgrade!

Contro la pioggia in casa non c’è ombrello che tenga. Scopri la soluzione definitiva alle infiltrazioni d’acqua dal tetto.

infiltrazioni acqua tetto

Il periodo primaverile porta con sé la pioggia. Infatti, non è raro che durante questa stagione gli edifici subiscano dei problemi legati al passaggio dell’acqua all’interno del tetto o del muro. In particolare, le infiltrazioni d’acqua dal tetto della casa possono causare la formazione di umidità e di conseguenza delle muffe.

Per di più, la copertura danneggiata di un tetto consente all’acqua piovana di entrare in casa rischiando di rovinare muri e arredi. Una minaccia per la salubrità degli ambienti.

infiltrazioni d'acqua dal tetto

Dopo l’ultimo forte temporale ti sei accorto che ci sono infiltrazioni d’acqua dal tetto?

La causa di gran parte di questi fenomeni è da attribuire ad una errata progettazione o cattiva esecuzione dell’impermeabilizzazione dell’edificio. Infatti, i sistemi impermeabilizzanti sono molteplici e si differenziano per destinazione d’uso, natura dei componenti e metodologia di posa.

Il deterioramento dello strato impermeabilizzante delle superfici come coperture e pareti è un fattore da non sottovalutare. Per questo motivo, una mancata o cattiva impermeabilizzazione con conseguenti infiltrazioni d’acqua dal tetto comporta seri rischi.

L’impermeabilizzazione è un’operazione fondamentale da attuare in fase di realizzazione della struttura. Infatti, una buona copertura, per definirsi tale, deve essere costituita da uno strato superficiale, la membrana impermeabile e l’isolante termico.

Urge l’intervento di un esperto! Tutti i tipi di infiltrazioni d’acqua dal tetto hanno la soluzione specifica Saint-Gobain:

  • Membrane bituminose (o bitume-polimero): si tratta del sistema impermeabilizzante più diffuso per i tetti piani. Il tipo di miscela bituminosa e la relativa armatura lavorano in sinergia. Questo per offrire sia un ottimo potere impermeabilizzante sia resistenze meccaniche adeguate ad ogni specifico utilizzo
  • Membrane liquide: in fase di posa risultano allo stato liquido, ma, una volta applicate, formano un manto solido, continuo e impermeabile. Attualmente, nella nostra gamma, le soluzioni tecnologicamente più avanzate e durature sono quelle a base di resine poliuretaniche
  • Membrane elasto-cementizie: coniugano la flessibilità con la resistenza del cemento, per adattarsi a molteplici situazioni che le infiltrazioni d’acqua dal tetto possono provocare.

Richiedici un consiglio sulla soluzione più adatta alle tue esigenze.

L’umidità di risalita è il tuo problema? Con l’intonaco deumidificante è tutto in discesa!

umidità di risalita

Una delle cause più comuni del degrado degli edifici è l’umidità di risalita capillare, che si manifesta quando l’acqua presente nel terreno risale a differenti livelli, a seconda del materiale di cui è fatto l’edificio, provocando danni estetici allo stesso che, se trascurati, possono diventare anche strutturali. Fenomeni come l’umidità di risalita si affrontano solo utilizzando prodotti idonei come l’intonaco deumidificante. Vediamo quindi, in quali situazioni è necessario utilizzarlo e scopriamo le varie tipologie esistenti.

Come si sviluppa l’umidità di risalita?

Il fenomeno di umidità di risalita si manifesta in maniera più accentuata nelle zone umide, pertanto in zone di mare o in prossimità di falde acquifere e in particolari periodi dell’anno (mesi freddi e piovosi). L’acqua che risale dal terreno trasporta con sé i sali solubili (solfati, cloruri e nitrati) presenti nel terreno o nei supporti murari stessi; questi, cristallizzandosi, degradano la struttura provocando un rigonfiamento e uno scrostamento degli strati superficiali di finitura e dell’intonaco. L’umidità è visibile ad una fascia di altezza compresa tra 1-2 m dal terreno, a seconda del tipo di muratura e del clima ed ha l’aspetto di fiocchi di cotone o ragnatele di colore biancastro.

Risolvere il problema dell’umidità di risalita: l’intonaco deumidificante

Abbiamo detto che per contrastare questi fenomeni è necessario ricorrere ad un intonaco deumidificante macroporoso; Infatti, l’utilizzo di un intonaco deumidificante dall’elevata traspirabilità permette l’evaporazione dell’acqua verso l’esterno e la formazione di una barriera all’umidità di risalita. In questo modo si evita la formazione di efflorescenze saline e si mantiene asciutta la muratura.Prima di procedere all’applicazione di un intonaco deumidificante è importante eliminare l’intonaco preesistente, raschiando i giunti e asportando le parti friabili. La stesura dell’intonaco deumidificante può essere eseguita sia manualmente sia con un’opportuna macchina intonacatrice, rispettando le indicazioni applicative suggerite dall’azienda produttrice.

umidità di risalita

Il nuovo intonaco termo-deumidificante

Come abbiamo anticipato, l’umidità di risalita non solo provoca danni estetici alla nostra abitazione, visibili attraverso efflorescenze, muffe e alghe, ma spesso compromette lo stesso isolamento termico; è importante quindi intervenire ripristinando le prestazioni termiche globali della muratura.

La soluzione è un prodotto che combini l’azione deumidificante con l’azione di isolamento termico. Webersan thermo evoluzione è l’ultimo nato nella famiglia webersan. Si tratta di un intonaco termo-deumidificante certificato sia per il risanamento, sia per l’isolamento termico delle murature umide e saline. E’ idoneo per ogni tipologia di muratura, utilizzabile in ambienti interni, esterni ed interrati, purché non sottoposti ad infiltrazioni di acqua continua, e comunque aerati.E’ un monoprodotto con la triplice funzione di rinzaffo, intonaco e rasante: insomma, miscelandolo nelle diverse consistenze consigliate, è possibile eseguire tutti i passaggi per deumidificare la muratura con un solo prodotto!

I prodotti Saint-Gobain per l’umidità di risalita

Qualunque sia la tipologia di muratura da risanare, (mattone, calcestruzzo, tufo o muratura mista) esistono diverse soluzioni con il medesimo potere deumidificante. Weber dagli anni ’70 sviluppa soluzioni efficaci e durature per risolvere il problema dell’umidità all’interno della muratura garantendo efficacia e durata dell’intervento.

Intonaco deumidificante a base cementizia

Per supporti duri e compatti, gli intonaci a base cementizia sono l’ideale. Il top di gamma è webersan evoluzione top, un intonaco traspirante deumidificante polivalente in polvere grigia, alleggerito e fibrato, adatto in tutti i casi di salinità, ma soprattutto compatibile con i sistemi di isolamento a cappotto webertherm.

Soluzioni a base di calce idraulica naturale

Se invece si vuole puntare su un approccio naturale e più sostenibile, allora la soluzione è webersan evocalce, un intonaco deumidificante di calce idraulica naturale NHL.Il suo utilizzo prevalente è per murature storiche e tenere, come quelle in blocchi di tufo. Infatti, per gli edifici storici è importante intervenire con soluzioni non invasive e altamente compatibili con i supporti da trattare.

Un altro intonaco interessante è webersan evorestauro, completamente privo di cemento perfetto per il recupero di centri storici, antiche dimore, ville, cascinali ed edifici di interesse storico come le chiese.

umidità di risalita

La barriera chimica orizzontale contro l’umidità di risalita

Tra i prodotti per umidità di risalita, un sistema che può aiutare ulteriormente a formare una barriera contro l’umidità di risalita è webersan evobarriera. Si tratta di una crema per iniezione silanica esente da solventi, da iniettare in fori da trapano praticati alla base del muro, per tutte le murature con mattoni pieni e sottili.

La compatibilità con la finitura minerale

In un intervento di deumidificazione delle murature umide, è fondamentale l’azione dell’intonaco deumidificante, ma non dobbiamo trascurare l’intervento di finitura: una scelta sbagliata, infatti, potrebbe vanificare l’intero lavoro. Per questo è importante Scegliere una finitura traspirante compatibile con i prodotti da risanamento.

A tal proposito, Weber propone webersan evofinitura: una finitura minerale, altamente traspirante ad elevata scorrevolezza, specifica per intonaco deumidificante, ma compatibile anche con quelli tradizionali.

Cantina da film horror? Elimina per sempre le spaventose infiltrazioni d’acqua.

infiltrazione cantina

Le infiltrazioni d’acqua sono una delle più gravi cause di degrado di un edificio. Infatti, esse portano con sé danni ingenti alla proprietà e causano muffe e insalubrità anche in ambienti adiacenti al locale direttamente interessato. Per prevenire possibili rischi per la salute e danni alla struttura della casa, ogni perdita di acqua deve essere identificata e riparata.

C’è da dire che se la tua casa soffre di infiltrazioni d’acqua, con ogni probabilità vi è a monte un difetto costruttivo. Di solito, colpiscono i locali interrati come scantinato, garage, cantina, taverna o altro. Questo perché, trovandosi sotto terra, sono più esposti sia all’acqua piovana sia all’acqua di falda.

Nel caso di infiltrazioni d’acqua all’interno di una cantina, molto probabilmente la causa è una non adeguata impermeabilizzazione del muro controterra in fase costruttiva.

Come si può risolvere il problema delle infiltrazioni d’acqua?

Innanzitutto, occorre svuotare il locale affetto da infiltrazioni d’acqua. Infatti, bisogna verificare se ci sono altri punti interessati, anche dove non vi è evidenza di danni ad una prima occhiata. Con tutta probabilità emergeranno problemi un po’ più diffusi del previsto, sulle superficie e anche a pavimento. Sarà quindi possibile individuare l’origine del problema.

infiltrazioni acqua

A questo punto, cosa fare?

Per cominciare, nel punto da cui arrivano le infiltrazioni d’acqua occorre utilizzare un prodotto istantaneo che consenta un “effetto tappo”. Ad esempio weberdry bloc, prodotto specifico che garantisce il bloccaggio delle infiltrazioni d’acqua, che sia a parete o pavimento, in interno o in esterno. Nel nostro caso della cantina, sarà in interno.

Successivamente, occorrerà aprire sia le fessure sia le zone di venuta d’acqua a coda di rondine, rimuovere le parti incoerenti ed operare una pulizia accurata. Con le mani, usando dei guanti di gomma, si impasta il composto con acqua pulita finché non diventa caldo (punto di inizio catalisi del prodotto). Quindi si applica tenendolo premuto nella fessura con la mano per 10-15 secondi.

A questo punto è possibile applicare l’intonaco impermeabilizzante weberdry OSMO su tutta la superficie, avendo cura di risvoltare il prodotto anche sul pavimento. Questo permetterà di isolare l’intera superficie dall’acqua di venuta del terreno retrostante.

Nell’attesa che l’intonaco maturi (tra le 12 e le 24 ore), si procede con l’applicazione del nuovo intonaco deumidificante webersan thermo evoluzione, anticondensa e antimuffa. Il tutto per far sì che il “muro freddo” (muro affetto da infiltrazioni d’acqua o da umidità) non crei condensa superficiale.

Infine, con lo stesso prodotto, dopo 7 giorni, avendo cura di inumidire il supporto, si procede con la rasatura. Essendo un prodotto bianco, non sarà necessario procedere con l’imbiancatura.

Ad ogni casa la sua storia. I vincoli per restaurare in centro storico.

restauro casa centro storico

Secondo un’indagine ISTAT di qualche anno fa, i centri storici italiani di varia origine sono ben 22.000! Questo dato fa subito capire quanto il restauro di una casa sia legato a vincoli conservativi.

Ma cosa significa avere un edificio vincolato? Esistono vari tipi di vincoli: paesaggistico, storico, culturale, ecc. Gli edifici notificati dalla Soprintendenza territoriale sono quelli per cui si è palesato un particolare interesse architettonico da mantenere.

restauro casa

Che cosa comporta il restauro di una casa con tale vincolo?

La prima cosa da fare è affidarsi ad un architetto competente, che possa analizzare il contesto urbano e legislativo in cui l’immobile si trova. Dopodiché procedere con un progetto di restauro della casa che dovrà obbligatoriamente essere sottoposto alla Soprintendenza. Se gli interventi di ristrutturazione previsti sono in linea con la struttura e non prevedono modifiche che possano in qualche modo deturpare il bene in maniera significativa, allora si otterrà probabilmente il nullaosta. Se invece il progetto rischia di inficiare l’interesse artistico e culturale dell’edificio e dei centri storici, l’iter approvatorio potrebbe essere molto più lungo e complesso.

Prima di procedere al restauro della casa, il consiglio è affidarsi sempre a tecnici competenti del settore. Infatti, solo questi ultimi sono in grado di consigliare le migliori soluzioni e i prodotti più performanti sul mercato. Così saranno avallati più facilmente in fase di presentazione dall’ente approvatore.

Per questo è opportuno utilizzare prodotti già approvati e comprovati dalle varie Soprintendenze d’Italia, che abbiano storicità e certificazioni nel campo del restauro conservativo. Ad esempio, la gamma webercalce, composta da sistemi alla calce idraulica naturale specifici per il recupero e la conservazione di edifici nei centri storici. La gamma prevede malte, intonaci, rasanti e finiture esenti completamente da cemento. Poi potrai procedere al restauro della casa per consolidamento strutturale, un recupero corticale di una facciata esterna oppure la finitura tradizionale a calce in un ambiente interno.

Saint-Gobain in Italia per la ricerca sul Covid-19

ricerca-covid-19

Agire oggi per mitigare i rischi domani

Ora che si sta uscendo gradualmente dalla fase dell’emergenza sanitaria più drammatica, diviene della massima importanza individuare e mettere a punto il più rapidamente possibile interventi strutturali contro il Coronavirus.

Saint-Gobain, leader mondiale dell’edilizia sostenibile, presente in Italia da oltre 130 anni, ha deciso di sostenere, insieme a Fondazione Sodalitas, di cui è socio, e ad altre quattro aziende associate, il progetto di ricerca “Covid-19: oltre l’emergenza”, che si propone di offrire al Sistema Sanitario Nazionale le risposte di volta in volta più efficaci per debellare i nuovi focolai Covid-19 che ci potranno colpire nel prossimo futuro. Il progetto è stato definito insieme al Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche “Luigi Sacco” dell’Università degli Studi di Milano, universalmente riconosciuto come punto d’eccellenza nella lotta al Coronavirus, diretto dal Professor Massimo Galli.

La prima parte del progetto sarà dedicata ad eseguire la tracciatura epidemiologica molecolare del Covid-19 con l’obiettivo di studiarne il patrimonio genetico per ricostruire l’origine dell’epidemia, definirne l’andamento e le traiettorie di dispersione nel territorio del Nord Italia. Ciò avverrà attraverso la mappatura molecolare del virus stesso, isolando e sequenziando ceppi ottenuti da pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere e la successiva ricostruzione dell’albero filogenetico e filogeografico per evidenziare i percorsi dell’epidemia.

La seconda parte sarà quindi rivolta a mettere a punto le possibili risposte farmacologiche basate su una serie di composti antivirali e a testarne direttamente l’efficacia in vitro.

L’obiettivo finale è avere una conoscenza più approfondita del virus e tentare di avere pronte le risposte farmacologiche in caso di nuovi futuri focolai. E’ di fondamentale importanza non farsi trovare impreparati di fronte ad una nuova possibile ripresa epidemica del Covid-19, e costruire risposte efficaci e sostenibili in una prospettiva di lungo termine.

In linea con la sua mission di progettare, produrre e distribuire materiali e soluzioni per il benessere di ciascuno di noi e il futuro di tutti, da sempre Saint Gobain si impegna per dare un positivo contributo in ambito sociale.

Diversi i progetti realizzati in questi anni in tutto il mondo, anche grazie alla Fondazione Saint-Gobain Initiatives, che fin dalla sua nascita nel 2008, ha potuto contare sull’impegno degli stessi dipendenti ed ex dipendenti in pensione chiamati a proporre, promuovere e sostenere progetti di solidarietà.

E proprio in virtù di questo spirito di solidarietà e responsabilità sociale, non sono mancati piccoli e grandi gesti per aiutare chi in questo particolare momento storico è stato maggiormente colpito. Sin dalle prime settimane, i team di Saint-Gobain si sono impegnati per aiutare il personale medico, i clienti, i dipendenti e le loro famiglie.

Tra le tante iniziative, Francia e Brasile, seguiti da Germania, Regno Unito, Polonia, Spagna e Nord America, hanno adattato le proprie capacità produttive per realizzare mascherine, scudi facciali, vestiario e piccole componenti di apparecchiature mediche, ove possibile anche grazie alla tecnologia della stampa 3D. In molti Paesi sono state donate le scorte di DPI alle autorità sanitarie regionali o agli ospedali locali, e sono state organizzate da parte dei dipendenti delle collette per supportare le strutture sanitarie.

Scovata la causa, la soluzione è vicina. Cosa fare per riparare le crepe nei muri.

crepe nei muri

Partire da un’accurata analisi di ciò che ha generato le crepe nei muri consentirà di adottare la migliore soluzione per eliminarle. Con un occhio di riguardo anche al rapporto qualità/prezzo che tale intervento comporta.

Quali potrebbero essere le cause delle crepe nei muri all’interno di una casa?

La causa principale delle crepe nei muri, riscontrabile soprattutto in corrispondenza delle giunzioni tra muri perpendicolari, potrebbe essere l’assestamento strutturale del singolo elemento. Oppure, nel caso di nuova costruzione, l’assestamento generalizzato dell’edificio.

Nella maggior parte dei casi, sono gli elementi di finitura, come gli intonaci e le rasature, a risentire di questi movimenti, che non sono dannosi dal punto di vista funzionale e statico dell’edificio.

crepe nei muri

Come risolvere il problema?

C’è da premettere che nel caso di micro crepe nei muri sullo strato superficiale è possibile ripristinare direttamente la superficie con un primer riempitivo. Ad esempio weberprim fondo granello, applicato a rullo in 2 mani, stendendo successivamente la pittura.

Nel caso di cavillature più importanti, sarà necessario predisporre un ciclo di rasatura a 2 mani con interposta rete in fibra di vetro. In questo caso, la gamma webercem di Saint-Gobain Italia offre diversi prodotti. Tra questi, webercem RS350 garantisce un’ottima adesione anche su intonaci stagionati e applicabile anche a macchina. Prima di applicarlo occorre pulire accuratamente il supporto e renderlo omogeneo, resistente e coeso, privo di parti instabili o sfarinanti. Dopodiché si inumidisce la superficie, quindi si procede con la prima mano di rasatura con spatola metallica, inserendo all’interno una rete come precedentemente suggerito. La rifinitura avviene con frattazzo di spugna inumidita con acqua se necessario, per ottenere una superficie priva di giunti e sormonti.

La pittura è il passo successivo per portare a termine il lavoro di chiusura delle crepe nei muri, rifinire e dare nuova veste estetica all’ambiente. È consigliabile utilizzare un prodotto molto coprente come weberdeko extra, un’idropittura traspirante lavabile per interni, dall’aspetto vellutato, con un elevato punto di bianco.

Invece, se si interviene su crepe nei muri in esterno, si consiglia l’utilizzo del prodotto webercem RA30 start da utilizzare nelle stesse modalità. Infine, per la finitura si consiglia una pittura della gamma webercote.